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Referendum sulla giustizia, Bettini (Forza Italia): "Situazione imbarazzante, chi si astiene è complice"

E' l'opinione dell'avvocato Giuseppe Bettini, coordinatore provinciale di Forza Italia in vista del referendum sulla giustizia che si terrà domenica dalle 7 alle 23

"Il silenzio dei mezzi di informazione su una tema scottante e controverso, persino scomodo come la giustizia e’ imbarazzante". E' l'opinione dell'avvocato Giuseppe Bettini, coordinatore provinciale di Forza Italia in vista del referendum sulla giustizia che si terrà domenica dalle 7 alle 23. "La situazione della giustizia è drammatica - esordisce l'esponente berlusconiano -. Siamo il paese con più condanne per l’irragionevole durata dei processi. Dopo di noi troviamo la Turchia, che ne ha subite la metà. Siamo il paese degli errori giudiziari, soprattutto nella carcerazione preventiva, con mille innocenti sottoposti a custodia cautelare ogni anno che si riveleranno del tutto innocenti ma dopo aver avuto la vita, la posizione lavorativa e la reputazione distrutta per un tempo lunghissimo".

"Il tasso di modifica delle decisioni tra primo e gradi successivi è altissimo - prosegue -. Il che vuol dire che molto non funziona e per aver giustizia occorrono anni. Di fronte a tali annosi problemi, si è preferito sorvolare o trincerarsi dietro l’alibi della complessità dei quesiti referendari. E’ dovere dei cittadini dare il loro contributo recandosi nei seggi, la constatazione generale della crisi della giustizia è stata denunciata dal Presidente della Repubblica dopo la bufera Palamara. E’ opportuno chiarire agli elettori che il referendum non smantellerà la custodia cautelare e non consentirà di lasciare andare a spasso i violenti e gli autori di gravi crimini. Su tale aspetto il referendum non cambierà nulla. Anche insinuare il dubbio che si voglia attenuare la battaglia contro i corrotti, solo perché si contesta con il quesito n. 5 che sia legittimo sospendere dalla carica un sindaco prima che ci sia stato un giudice , anche solo in primo grado, ad accertare la sua colpevolezza".

"La verità è che aveva ragione il compianto magistrato Giovanni Flacone quando si schiero ’’per la separazione delle funzioni dei magistrati ": gli oppositori avrebbe fatto di tutto per delegittimare i sostenitori di questa proposta - prosegue -. Nel 2022 l’azione si ripete anche con inviti a recarsi al mare e non partecipare al voto del quesito numero 2. Questa campagna referendaria è comunque utile a diffondere una maggiore consapevolezza sui gravi problemi che affliggono la giustizia e riguardano non solo lo scontro tra politica e magistratura, ma la vita di ogni singolo cittadino che potrebbe diventare il Tortora di turno. Dato che la grande maggioranza dei cittadini è scontenta di questo stato della giustizia penale, occorre andare a votare per i referendum vista la necessità di una riforma copernicana e radicale del sistema giustizia .  Partecipare alla votazione è un dovere civico, chi si lamenta della fragilità della democrazia italiana non può astenersi dal voto, perché collabora a renderla più fragile.  La Democrazia è partecipazione.  Buon voto a tutte e tutti".
 

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