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Reddito di cittadinanza, in pochi trovano lavoro stabile. Croatti: "Ma solo un terzo è occupabile e l'importo medio è di soli 434 euro"

Dai dati Inps emerge che a livello provinciale su 4.577 percettori di reddito di cittadinanza occupabili in provincia di Forlì-Cesena dal 2019 ad oggi, solo in 411 hanno trovato un impiego a tempo indeterminato

"La battaglia delle destre contro chi ha più bisogno e si trova in situazione di difficoltà dopo tre anni durissimi a causa della pandemia è una vergogna. In questi giorni, mentre il governo Meloni cancella il Reddito di Cittadinanza e gira i soldi risparmiati alle società di serie A che faticano a pagare giocatori multimilionari, sui territori i rappresentanti di Fratelli d’Italia lanciano i loro strali con comunicati che riportano dati parziali e mostrano un quadro distorto che non consente di comprendere quanto questa misura sia stata fondamentale per sostenere tante famiglie in uno dei periodi più duri della storia del nostro Paese e quanto ancora potrà rappresentare in futuro uno strumento per proteggere tanti lavoratori disoccupati o sottoccupati accompagnandoli verso offerte di lavoro adeguate": lo dice il senatore del M5S Marco Croatti.

Croatti fa riferimento ai dati Inps divulgati da Fratelli d'Italia dove emerge che a livello provinciale su 4.577 percettori di reddito di cittadinanza occupabili in provincia di Forlì-Cesena dal 2019 ad oggi, solo in 411 hanno trovato un impiego a tempo indeterminato. Di fronte a questo dato spiega Croatti: "In merito ai dati della provincia di Forlì-Cesena si devono evidenziare a mio avviso due dati che gli esponenti di FdI evitano di menzionare e che misurano il RdC in modo emblematico. La prima è l’andamento del numero medio annuale dei percettori che nel nostro territorio segna una diminuzione sensibile e costante: erano 5.579 negli ultimi mesi del 2019, 3.788 nel 2020, 3.238 nel 2021, 2.240 nel 2022. Ciò indica che questa misura è stata un paracadute fondamentale in anni di crisi ed è stata molto meno utilizzata quando ci sono stati segnali di ripresa economica; se ne comprende dunque il significato fortemente temporale e congiunturale".

Continua Croatti: "Il secondo dato riguarda il fatto che solo un terzo di questi percettori è occupabile e che l’importo medio della misura, 434 euro, non consente certo di vivere senza lavorare e in molti casi permette di integrare pensioni e stipendi portandoli a livelli dignitosi. Questo a sfatare la menzogna vergognosa di chi afferma che verrebbero pagate persone per stare sul divano a non fare nulla. Certamente una misura nuova e introdotta in una fase difficile avrebbe avuto necessità di essere ’tarata’ e migliorata con continuità per rafforzarne i risultati sulle politiche attive del lavoro e incrociare in modo più efficace domanda e offerta, valutandola in fasi di crescita economica del Paese. In questo senso avremmo certamente collaborato con l’esecutivo nei mesi futuri. Ma il governo Meloni decide di cancellarla senza proporre alternative, senza spiegare come faranno, prive del RdC, le tante famiglie che si trovano tuttora in difficoltà e i tanti lavoratori che non trovano un’occupazione perché la crisi continua a mordere".

"Una decisione che rischia di avere conseguenze sociali gravissime proprio mentre a Natale le mense dei poveri in Italia hanno visto “numeri impressionanti mai registrati. Questo governo che compiace furbi, evasori, corruttori e corrotti ma gira le spalle ai più deboli sta conducendo il Paese verso un futuro di iniquità, di precariato e di ingiustizia sociale", conclude Croatti.

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