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Raccolta dei rifiuti, Bagno di Romagna sceglie il sistema "in house"

"Terminato il percorso di approfondimento delle due ipotesi di modello di gestione del servizio di raccolta rifiuti solidi urbani per i prossimi 15 anni, in riferimento alle quali le Amministrazioni comunali della Provincia di Forlì-Cesena sono chiamate a dichiarare la propria scelta"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

Terminato il percorso di approfondimento delle due ipotesi di modello di gestione del servizio di raccolta rifiuti solidi urbani per i prossimi 15 anni, in riferimento alle quali le Amministrazioni comunali della Provincia di Forlì-Cesena sono chiamate a dichiarare la propria scelta nel Consiglio Locale di Atersir del 17 giugno, l’Amministrazione di Bagno di Romagna fornisce i tratti che hanno caratterizzato le ragioni della propria scelta, ovvero del modello in-house.

I modelli di gestione tra i quali si divide la scelta sono, da una parte, quello di procedere con una gara europea di affidamento del servizio, modello già attuato con la gestione Hera e che sarà già dichiaratamente scelto dai Comuni del bacino di Ravenna, Rimini, oltre a Cesena, oppure quello della gestione in-house del servizio attraverso una società a partecipazione dei Comuni, modello portato avanti da Forlì e dai Comuni del bacino forlivese.


La possibilità di superare un unico modello di gestione dei rifiuti per tutta la Provincia di Forlì-Cesena, con facoltà per i Comuni di scelta tra le due diverse ipotesi, è stata riconosciuta dopo che la Regione ha ammesso la facoltà di dividere il bacino provinciale per assecondare la volontà di Forlì di creare una gestione dei rifiuti in-house, fissando quale criterio determinante per la configurazione dei nuovi bacini il principio della continuità territoriale tra Comuni che decidano per il medesimo modello. Allo stato attuale il servizio viene svolto da HERA in regime di proroga dal 2011, anno di scadenza del precedente affidamento.

Ad oggi  per il Comune di Bagno di Romagna la raccolta raggiunge una percentuale bassissima di rifiuto differenziato, ovvero meno del 30%, a fronte di un minimo pari al 59% quale obiettivo da raggiungere entro il 2020 secondo le prescrizioni europee. Alla luce di tale obiettivo, l’indirizzo che ci siamo dati è quello di ottemperare agli obblighi 2020 mantenendo inalterate le tariffe e di introdurre il sistema della tariffazione puntuale, quale strumento che consenta al cittadino di pagare solo per l'effettivo rifiuto indifferenziato che conferisce.

“Per pianificare il raggiungimento di tale obiettivo e per indirizzare la scelta verso il modello che meglio permetta l’adempimento degli obblighi comunitari a fronte di un minore impatto sui cittadini, anche in considerazione del carattere strategico del servizio stesso, in questi mesi abbiamo lavorato in un percorso di ricerca, confronto e studio di due sistemi dei gestione. Da una parte abbiamo approfondito i modelli di raccolta differenziata già sperimentati da comuni della Toscana, Umbria, Veneto e Trentino-Alto Adige, e, dall’altra, abbiamo verificato con l’attuale gestore forme di implementazione del servizio di raccolta differenziata attraverso proposte di modifica all'attuale piano di gestione del nostro Comune”.

“Per quanto riguarda gli approfondimenti di un modello in-house aderente alla realtà del nostro Comune, questi sono stati possibili grazie al percorso intrapreso da Forlì e dall'Assessore Bellini, che ha fatto sviluppare uno Studio di modello in-house su tutti e 30 i comuni della Provincia”. “Se da una parte - continuano Gabrielli e Baccini – abbiamo potuto constatare l'effettivo rapporto concreto tra aumento di Raccolta Differenziata (>90%) a fronte di una diminuzione delle tariffe rispetto al pregresso, dall’altra abbiamo appreso un risultato negativo rispetto alle aspettative, in quanto ad una implementazione della differenziata ci sono stati prospettati dall’attuale gestore incrementi in tariffa per gli utenti”. “In questo percorso abbiamo coinvolto anche i Comuni del Sub-Ambito Montano dell’Unione Valle Savio, al fine di condividere le scelte, con l’obiettivo di creare un modello quanto più possibile omogeneo a livello territoriale ed adeguato alle esigenze dei territori montani”.

“A nostro avviso – dichiarano il Sindaco e l’Assessore – per quanto si è potuto approfondire fino ad ora, le valutazioni dei PRO e CONTRO circa i due modelli di gestione, ci spingono ritenere migliore una gestione del servizio secondo il modello di una Società In House. Posto che entrambe le scelte pongono i rischi connessi alla gestione di un servizio strategico per 15 anni, riteniamo che la gestione in-house offra ai Comuni un maggior potere di costruire un servizio più aderente alle esigenze di ciascuna realtà socio-economica ed un maggior controllo sulla gestione a garanzia dei cittadini e delle imprese. D’altra parte, il rischio al quale l’ente pubblico si esporrebbe per una gestione diretta del servizio non sarebbe tale da far scartare la scelta, considerando che si tratta di un servizio coperto da tariffa. Da non sottovalutare, per di più, il fatto che la gestione in-house permetterebbe di alleggerire i bilanci comunali dai costi di gestione dell’affidamento, che passerebbero a carico del bilancio della società di gestione, e avrebbe l’effetto positivo per gli utenti di eliminare il costo dell’Iva. Inoltre, l’impegno iniziale dell’Ente sarebbe limitato alla quota di partecipazione alla società di gestione del servizio, quantificata in qualche migliaio di euro. Altro elemento positivo sarebbe rappresentato dal fatto che la società in-house perseguirebbe lo scopo primario della gestione del servizio a pareggio di bilancio, senza l’obiettivo primario di produrre utili, così come avverrebbe se la gara fosse vinta da una società quotata in borsa, con ulteriori risparmi in tariffa per gli utenti. Il modello in-house, infine, permetterebbe una volta tanto di tenere maggiormente in considerazione le esigenze dei cittadini per il tramite delle Amministrazioni comunali. Per queste ragioni, saremmo disposti a praticare una scelta coraggiosa alla luce dei benefici prospettati per i nostri cittadini ed imprese. Diversamente, il bando di gara europea presenterebbe la difficoltà per i piccoli Comuni di introdurre previsioni peculiari in sede di bando nonché di essere veri controllori delle condizioni di gestione, con il rischio di maggiori costi per gli utenti.

Occorre tuttavia osservare che la nostra scelta deve integrarsi con il criterio della continuità territoriale, che prevede l'individuazione di due bacini in cui i Comuni che aderiscono al medesimo modello (gara o in-house) siano territorialmente contermini, ciò che potrebbe porre il problema di rendere effettivamente concreto il modello da noi scelto laddove le Amministrazioni a noi vicine adottino una scelta diversa. In questo contesto, sia all’interno dell’Unione che dello stesso Sub-Ambito montano, alla luce del carattere strategico che il servizio rappresenta per ciascuna realtà comunale e in ragione del fatto che si tratta di un servizio non conferito all’Unione medesima, pur confermando l’indirizzo di giungere, ove possibile, ad un modello territorialmente omogeneo, si è concordato il criterio per il quale ogni Amministrazione sia libera di adottare la scelta che ritiene più conveniente.

Degli approfondimenti effettuati e della scelta che riteniamo di adottare, così come dei limiti posti dal criterio della continuità territoriale, abbiamo reso partecipi i consiglieri comunali e le locali Associazioni di categoria, con cui ci siamo confrontati. E’ possibile, dunque, che la scelta da noi adottata trovi difficoltà di realizzazione se non condivisa dalle altre Amministrazioni, di cui rispettiamo in ogni caso gli indirizzi e le responsabilità di ciascuna scelta.

Se così fosse, pur ritenendo quella dell’in-house un’occasione positiva, ci impegneremo a lavorare in sinergia con i Comuni che aderiranno per la gara europea nell’individuare condizioni di affidamento che rispondano alle esigenze dei territori montani e delle realtà socio-economiche ivi presenti, con l’unico obiettivo che al raggiungimento dei livelli di raccolta fissati dall’Europa corrispondano benefici concreti per i cittadini e per le imprese. Certo è che sarebbe veramente un’occasione mancata!


L’Assessore Simone Gabrielli
Il sindaco Marco Baccini

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