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Quartieri, il M5S: "Un pasticcio dell'amministrazione comunale"

n pasticcio nel qual quale l’amministrazione di Cesena, capeggiata dal Sindaco Lucchi, si è infilata con un arroganza tipica delle sue scelte sul territorio

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

Il Quartiere, quale organismo di partecipazione a base territoriale, è l’espressione dei cittadini che risiedono nel territorio comunale o che sono comunque impegnati nell’ambito di Associazioni, di Organizzazioni di volontariato e di realtà sociali, sportive e culturali ivi operanti. Comincia così, art. 2 comma 1, il nuovo Regolamento dei quartieri. Un concentrato di ipocrisia tipica del PD. Un pasticcio nel qual quale l’amministrazione di Cesena, capeggiata dal Sindaco Lucchi, si è infilata con un arroganza tipica delle sue scelte sul territorio. Un operazione di tutoraggio politico mascherata da partecipazione senza precedenti.
I consiglieri di quartiere non saranno espressione di nessun cittadino, in quanto le elezioni non sono state ritenute necessarie. Casi come avvenuto per le Province ( abolite? Siete sicuri? ) e il Senato con il Patto del Nazareno ( accordo bipartisan tra coloro che hanno finto di farsi opposizione per anni mentre si spartivano le spoglie del nostro Paese ), anche per Cesena la “partecipazione” avrà una connotazione molto particolare. I consiglieri di quartiere saranno scelti e nominati direttamente dalle segreterie di partito, con somma gioia sia del PD che di Libera Cesena! Come sempre quando ci sono questioni di democrazia i due finti contendenti trovano immediatamente un intesa ferrea. Ovviamente sorge spontanea la domanda: ma se quando una persona si candida per essere eletto e prende il voto dai cittadini deve rispondere a loro del suo operato, quando una persona che si candida deve essere “nominata” dal Partito a chi deve rispondere del suo operato? La risposta sta nelle coscienze di ognuno di noi, e sembra abbastanza scontata. Aggiungiamoci che il Sindaco sbandiera da alcuni anni la sua (falsa) volontà di partecipazione con le ormai famose “Carta Bianca”, veri e propri specchietti per le allodole dove decisioni già prese vengono “suggerite” da cittadini molto vicini all’amministrazione; ebbene, in questa apoteosi di partecipazione il Sindaco aveva promesso un bilancio partecipato, gestito per almeno un 20% dai consigli di quartiere. Ora che i quartieri saranno “cosa loro”, che ne sarà di tanta partecipazione? Chi deciderà quel 20% del bilancio sugli investimenti? Anche qui, la risposta è abbastanza ovvia. Ma magari ci sbagliamo noi… Suvvia, l’art. 6 comma 3 recita: "Le candidature dovranno contenere i dati anagrafici dell’interessato e l’indicazione del Quartiere per il quale intende candidarsi ed essere corredate da una scheda personale (curriculum) che consenta di verificare il possesso dei requisiti di cui all’articolo 7 comma 5, nonché da una dichiarazione scritta attestante il possesso dei requisiti e l’assenza delle cause di non candidabilità e incompatibilità di cui all’articolo 7 commi 3 e 4.” Quindi è necessario presentare un curriculum? Sembra abbastanza ovvio, dato che la scelta dei consiglieri dettata da questo orrendo regolamento deve essere fatta dal Consiglio Comunale. Peccato che solo un terzo delle candidature abbia presentato il famoso curriculum. Peccato che tutti i candidati siano stati tratti in inganno dal Bando per poter presentare la propria candidatura che recitava della possibilità di presentare un curriculum inserendo un “facoltativo” tra parentesi. Un bel pasticcio, uno dei tanti, di questo osceno regolamento. E così, il Consiglio comunale si troverà a dover scegliere dei consiglieri di quartiere esclusivamente attraverso un nome e cognome. Nel Paese tra i più corrotti d’Europa cosa c’è di meglio che poter scegliere, senza nessun criterio oggettivo e qualitativo, il proprio candidato? Insomma, una vergogna alla quale noi del Movimento 5 Stelle non ci siamo prestati fin dai suoi esordi. Prima strappando il regolamento in pieno Consiglio comunale e abbandonando i lavori subito dopo in segno di sdegno nel dover ascoltare frasi ipocrite e senza senso che arrivavano dai banchi della maggioranza e della “finta” opposizione, parole come democrazia e partecipazione venivano accostate in modo indegno a questo regolamento. Poi presentando una mozione che impegnasse, stando il vigente regolamento, a “nominare” tutti coloro che si sono candidati e permettendo di far svolgere delle votazioni all’interno dei quartieri tra tutti coloro che si sono candidati, in modo da mantenere una sorta di parziale forma democratica. Ma niente, anche qui ci è stata negata questa possibilità. Paura di non poter mantenere qualche garanzia già data a qualche candidato? Troppo pericoloso far votare, magari si scombussolano i piani già in atto. Le voci che girano nei quartieri ognuno può sentirle ed essere in grado di giudicare. Sarebbero già decise addirittura le presidenze di ogni quartiere. Martedì sera si svolgerà, in Comune alle 20.30, un importante Commissione nel quale verranno decisi gli assetti e le nomine dei quartieri. Partecipare sarebbe molto istruttivo per toccare con mano la volontà di democrazia e di partecipazione che ha il PD ( e Libera Cesena che si è adeguata in maniera opportunistica ). Guardarli negli occhi mentre vi “vendono” il libro dei sogni per poter continuare a gestire il potere in tutte le sue forme può essere molto istruttivo. Partecipare è un dovere per un cittadino più consapevole.

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