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Quartieri, il Centro Democratico chiede modifiche al sistema di scelta

"Auspico che l'Amministrazione comunale di Cesena non rinunci frettolosamente all'impegno pluridecennale per avere nei quartieri luoghi di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini", lo dice Maria Grazia Bartolomei

“Auspico che l’Amministrazione comunale di Cesena non rinunci frettolosamente all’impegno pluridecennale per avere nei quartieri luoghi di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini”, lo dice Maria Grazia Bartolomei, coordinatrice romagnola del Centro Democratico. “Se le sentenze giurisprudenziali sconsigliano di impegnare risorse economiche per le elezioni dei consigli di quartiere, allora si consenta ai cittadini volenterosi e disponibili di presentare autocandidature corredate di firme di residenti nelle zone in cui andrebbero ad operare ed i consigli di quartiere vengano composti da coloro che raccolgono il maggior numero di adesioni, senza troppe ingerenze partitiche”, continua Bartolomei.


 

“Se l’Amministrazione ritiene per svolgere il proprio ruolo di governo locale di non rinunciare al sostegno dei cittadini presenti ed attenti nelle varie articolazioni territoriali del nostro comune, senza preoccuparsi più di tanto di favorire la partecipazione, che sempre più dovrebbe invece essere stimolata in questi periodi di forte sfiducia nella politica e nelle istituzioni, scelga alla luce del sole la strada di sostituire i quartieri con consulte territoriali. Ed il gruppo consigliare del Partito Democratico eviti di presentare un ordine del giorno contraddittorio in cui si chiede ai parlamentari locali di impegnarsi donchisciottescamente per ripristinare le normative precedenti, ma rinunciando da parte propria alle forme di maggior partecipazione ancor oggi consentite dallo Stato centrale”, incalza la rappresentante di Centro Democratico.


 

“Almeno si proceda, se proprio si vogliono nominare i rappresentanti di consulte territoriali, con la votazione non su liste bloccate, ma potendo esprimere da parte di ciascun consigliere comunale fino a 2 preferenze per zona a favore di cittadini autocandidati. Sarebbe in questo modo lasciato qualche spazio in più di autonomia almeno ai consiglieri comunali” conclude la cesenate Maria Grazia Bartolomei  

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