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Quartieri, centro-destra: "Sì a nominati, ma più spazio ai partiti non in Consiglio"

Gilberto Zoffoli, capogruppo del centro-destra, non aderisce al fronte dei partiti che chiedono di mantenere il sistema elettivo e ha collaborato per la formulazione dei nuovi quartieri.

Nel caso “quartieri”, vale a dire nella delibera per il nuovo regolamento dei quartieri, che elimina il sistema di elezioni popolare, per sostituirlo con un sistema di nomina da parte del Consiglio Comunale in base ad auto-candidature, interviene anche Gilberto Zoffoli, capogruppo del centro-destra, che non aderisce al fronte dei partiti che chiedono di mantenere il sistema elettivo e ha collaborato per la formulazione dei nuovi quartieri.

Spiega Zoffoli: “Tra i tanti argomenti, quello dell’elezione diretta dei consigli di quartiere è sicuramente rilevante, perché questi rispondano alle connotazioni di democrazia e partecipazione. Chi ritenesse il contrario sbaglierebbe sicuramente. Per questo LiberaCesena ha presentato una mozione nel prossimo Consiglio comunale perché venga reintrodotto nell’ordinamento giuridico nazionale la presenza dei Quartieri, legittimati con elezioni in concomitanza con quelle Amministrative. Occorre però anche chiedersi, soprattutto in questo particolare momento di transizione, se l’elezione diretta dei Consigli di quartiere possa essere l’unico e il solo passaggio che garantisca oltre tutto e in qualunque modo la democrazia e la partecipazione. È questa la domanda che come LiberaCesena ci siamo posti”.

E ancora: “Nei limiti di un Regolamento che la Giunta comunale ha posto in votazione nel Consiglio comunale di giovedì 26 marzo, le ragioni di una scelta che il gruppo consiliare di LiberaCesena ha fatto sono quelle di aver cercato di individuare, per l’oggi, ciò che conta, ciò che vale e ciò che serve effettivamente ai Quartieri. Aldilà di ogni interesse politico o di parte noi abbiamo scelto i Quartieri! Abbiamo scelto i Quartieri affinché siano quei luoghi di vicinanza e di partecipazione al territorio e alla gente che in esso vive e perché continuino ad esserci, senza dare troppo per scontato la loro esistenza. Libera Cesena ha scelto i quartieri perché non siano solo organismi di amplificazione e di creazione del consenso per il Partito che governa la città, ma ci sia la possibilità per tutti i cittadini di autocandidarsi attraverso un apposito bando comunale, senza dover necessariamente aderire ad una lista di partito come avveniva oggi”.

Quindi “la nostra posizione che ci porta a “scegliere i quartieri” si esprime nel contribuire a migliorare il regolamento che la giunta ha posto all’odg del Consiglio comunale di domani. Le ragioni di questa scelta sono chiare con i ben 15 emendamenti che il gruppo consiliare LiberaCesena ha presentato riguardo la proposta di regolamento dei Quartieri. Gli emendamenti si possono articolare su tre fronti. Il primo è più rappresentanza e partecipazione: si chiede di utilizzare i risultati elettorali non su base comunale ma quartiere per quartiere, prendendo in considerazione non solo i gruppi che sono in Consiglio comunale ma tutte le forze politiche che si sono presentate alle elezioni amministrative. Inoltre si ritiene che deve essere maggiore il numero di consiglieri indicato dalle minoranze (cd. "diritto di tribuna"); precisamente almeno 6 consiglieri sui 13 che compongono il Consiglio di Quartiere. Apertura alle candidature dei 16enni, inserire anche il vincolo che nei consigli di quartiere ci siano almeno 2 rappresentanti di Associazioni, movimenti, comitati che espressamente propongono loro candidature. È poi sostenuta la formalizzazione delle Assemblee di quartiere di tutti i cittadini”.


 

E poi: “Più attribuzioni ai quartieri. Attribuzioni che avvengono anche attraverso la “gestione” indiretta di un fondo annuale (almeno 100.000 euro per ciascun quartiere) per opere di piccola manutenzione, di arredo, di verde pubblico richieste dai cittadini. C’è poi un emendamento che chiede il rafforzamento dei pareri preventivi espressi dai Quartieri, su atti di programmazione strategica e sulle nuove opere pubbliche che interessano il quartiere. E infine più relazioni e rapporti con il Consiglio comunale attraverso l’istituzione di una conferenza dei quartieri, composta dai Presidenti, dai capigruppo consiliari e dai Presidenti delle Commissioni del Consiglio comunale. Inoltre, con apposito emendamento, si introduce l’obbligo da parte degli uffici comunali di informare mensilmente tutti i gruppi consiliari delle indicazioni e segnalazioni formulate dai quartieri”.


 

“Vedremo come il Partito Democratico reagirà a tali emendamenti e su questo, come gruppo, baseremo il nostro voto al Regolamento. Infine serve richiamare come in tutto ciò ci sia anche l’assunzione di una sfida, che come gruppo sentiamo di accettare. Fare in modo che i partiti non si preoccupino solo di loro stessi ma siano animatrici di un’ampia e diversa partecipazione in questi organismi, preziosi perché la città possa essere di tutti. Noi con responsabilità, non priva di fatica, abbiamo scelto i Quartieri con l’intenzione di scegliere la città. Impegnarci perché sia Cesena il bene attorno al quale convogliare, in termini di persone, tante energie e risorse”.

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