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Qualità della vita, Vandelli (Uil): "Incentivare tutte le agenzie preposte all’ordine e alla sicurezza pubblica"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

"La provincia di Forlì-Cesena è ai primi posti in Italia come qualità della vita. La recente classifica stilata da “Italia Oggi e Università La Sapienza” evidenzia luci ed ombre del benessere in Italia. Ha destato interesse la ricerca mirata ad evidenziare la qualità della vita nelle 110 province italiane e basata su classici indicatori economici. Otto i macro indicatori prescelti per questa indagine: affari e lavoro, ambiente, criminalità (81° posto-con l’incubo furti che schizzano al 104° posto), disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. Articolati a loro volta in 21 sottodimensioni. Complessivamente, sono 84 gli indicatori statistici di base il cui incrocio consente di stilare la graduatoria. La somma statistica di questi indici ha fatto balzare la provincia di Forlì-Cesena ad un inaspettato dodicesimo posto, rispetto a tutte le altre consorelle emiliano-romagnole. Parma a parte, finita al sesto posto. Interessante una annotazione al riguardo: in nessuna delle “classifiche di tappa” la nostra provincia è nei primi posti, ma è pur sempre in buona posizione.

Forse è grazie al “gioco di squadra”, cioè alla fusione di diversi valori positivi e condivisi che Forlì-Cesena ha conquistato questo simbolico, ma interessante primato rimontando, dallo scorso anno, diverse posizioni nell’alta classifica, passando dal 22° al 12° posto. Significativi, inoltre, i commenti dei nostri amministratori pubblici i quali, nel considerare gli effetti positivi di questo “primato” hanno fatto riferimento al tessuto sociale, economico, con specifico riguardo all’artigianato e alla piccola impresa che sono, allo stesso tempo, il motore della democrazia economica diffusa e del benessere collettivo, malgrado la crisi e malgrado tutto. Sarebbe però far torto all’intelligenza di chi legge non rimarcare che nelle varie classifiche non è tutto oro quello che luccica. Ad esempio in tema di sicurezza (ovvero il senso d’insicurezza), che oggi è tra i più sentiti ovunque. Ma in questo caso bisogna saper andare oltre giudizi e commenti sbrigativi. Da più anni e da più parti viene evidenziato l’aumento dell’incidenza della criminalità nella nostra città e più in generale nella provincia. Criminalità attirata dal benessere? Forse. Ecco perché contro la malavita e per farci vivere più sereni, oltre alla indispensabile collaborazione dei cittadini, servirebbe, quantomeno, incentivare tutte le agenzie preposte all’ordine e alla sicurezza pubblica". 

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