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"Il Consiglio comunale non è più un luogo di confronto politico"

"La "sovranità" del Consiglio comunale significa correttamente riconoscere che non ci deve essere nessun'altra volontà decisionale superiore, mentre con la gestione attuale (ci hanno votato e facciamo quello che ci pare) si afferma il potere di fare a propria discrezione tutto ciò che si vuole"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

"Ciò che sta accadendo fra Carte bianche (uno stravolgimento del rapporto col cittadino, trasformato in strumento populista e demagogico) e Consiglio Comunale (che da tempo non è più un luogo di confronto politico, ma uno spazio in cui si approvano delibere blindate dalla giunta, con qualche rara eccezione che conferma la regola) rende ragione della disaffezione dei cittadini e della crescente cattiva reputazione della politica.

La "sovranità" del Consiglio comunale significa correttamente riconoscere che non ci deve essere nessun'altra volontà decisionale superiore, mentre con la gestione attuale (ci hanno votato e facciamo quello che ci pare) si afferma il potere di fare a propria discrezione tutto ciò che si vuole. Ma il potere della maggioranza non può essere illimitato. Se un gruppo di potere definisce giusta ogni misura approvata dalla sua maggioranza, il concetto di giustizia non ha più senso. Questo atteggiamento è la causa della degradazione della politica, perché anche i cittadini meno informati si rendono conto che la maggioranza non e' guidata da ciò che generalmente si considera giusto per la città, ma da ciò che essa pensa sia necessario fare per mantenere la propria coesione e quindi il proprio potere.

Da qui le tasse eccessive e vessatorie non giustificate dalle spese (vedi gli avanzi milionari di ogni bilancio), le decisioni politiche sui parcheggi da chiudere in città per facilitare la grande distribuzione, l'ubiquità delle cooperative rosse che avendo perso l'antica forza ideale hanno modificato il loro fondamento nobile in un intreccio di interessi strategie e uomini che si sovrappongono fino a confondersi fra consigli di quartiere, comunali , provinciali, e amministrazioni di cooperative e organismi di ogni tipo, lo strapotere di Hera, il collaudatissimo modello del capitalismo rosso, a cui vengono anche affidate le riscossioni delle tasse comunali, eccetera.

La cosiddetta volontà della maggioranza che emerge da questi modi di amministrare non e' altro che un accordo interno fra coalizioni di interessi abili a organizzarsi e ad fare pressioni per assistere i propri sostenitori e ottenere benefici speciali a spese altrui. È a questo che la politica deve la propria cattiva reputazione tra la gente, poiché si é consapevoli che le decisioni politiche non sono determinate dal bene della città, ma da una serie di contrattazioni fra interessi particolari (i veri poteri forti). L'ultima volta i cittadini non sono andati a votare, perche hanno capito che questo sistema ci porterà al disastro, mentre chi governa pensa questo intreccio sia ancora il modo per ottenere il consenso. E domani?"

NUOVO CENTRO DESTRA DI CESENA (COALIZIONE LIBERACESENA)

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