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Progetto Liberale: "Gli egoismi di partito hannoprevalso, con un risultato disastroso"

"Per questo un anno prima delle elezioni proponemmo un ampio schieramento civico che lasciasse i simboli di partito nei cassetti per un progetto comune di cambiamento. Gli egoismi di partito hanno purtroppo prevalso ed il risultato è stato disastroso per tutti"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

"Abbiamo voluto aspettare qualche giorno per fare una analisi ponderata del voto, soprattutto per evitare gli errori commessi da altri in queste settimane in cui si sono susseguite dichiarazioni di alcuni sconfitti che suonavano molto come scusanti piuttosto che serie analisi dell’accaduto. Noi di Progetto Liberale non abbiamo difficoltà a dichiararci sconfitti e delusi da un risultato inferiore alle nostre sia pur modeste aspettative, soprattutto ci dispiace di non essere riusciti, sebbene per poco, a dare un contributo a riportare in consiglio comunale il nostro candidato sindaco Luigi Di Placido, che sicuramente lo meritava.

Ci prendiamo la nostra parte di responsabilità anche per non essere riusciti a mandare Paolo Lucchi al ballottaggio, come avremmo voluto. Sapevamo di aver scelto una strada difficile per dare rappresentanza civica a quell’area laica, liberale e liberaldemocratica autonoma sia dal centrodestra che dal centrosinistra e la concomitanza con le europee non ci ha aiutato. Sono mancate inoltre le risorse economiche per fare una campagna elettorale che sopperisse all’assenza di traini nazionali. Detto questo però non possiamo sminuire la vittoria del sindaco rieletto dicendo che è stato solo “effetto Renzi” come altri delle opposizioni hanno fatto. Perugia, Livorno e anche altre realtà assai più vicine a noi dimostrano che se l’alternativa è credibile anche le roccaforti rosse possono crollare, quello che serve però è un progetto alternativo serio, credibile e costruito nel tempo. Per questo un anno prima delle elezioni proponemmo un ampio schieramento civico che lasciasse i simboli di partito nei cassetti per un progetto comune di cambiamento. Gli egoismi di partito hanno purtroppo prevalso ed il risultato è stato disastroso per tutti.

Ci sorprende soprattutto l’atteggiamento di un politico esperto come Mario Guidazzi che ci è parso del tutto incapace di una qualunque autocritica preferendo trovare banali scuse per la sconfitta, comprese le accuse di tradimento nei confronti del nostro schieramento. Se Mario avesse saputo superare i rancori personali ed avesse accettato le offerte di alleanza, che Di Placido ha fatto al PRI fino all’ultimo giorno utile, oggi in consiglio comunale un rappresentante dell’area repubblicana siederebbe di certo. Una alternativa quindi per noi è possibile a Cesena, ma va costruita in cinque anni di lavoro e non improvvisata in tre mesi e soprattutto non può basarsi su logori simboli di partito, ma deve essere fondata su un programma serio, il più possibile aperto al contributo di tutti coloro che desiderano cambiare.

Per quel che ci riguarda 411 voti ci dimostrano che una idea liberale, per quanto molto minoritaria, esiste ancora a Cesena, ma dimostrano anche che non possiamo più fare da soli le nostre battaglie. Per questo vogliamo rafforzare la nostra alleanza e collaborazione con i Liberaldemocratici, per poter continuare a dare un riferimento adeguato ai nostri elettori".

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