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Profughi, il sindaco contro il M5S: "Si sono svegliati fuori tempo massimo"

"È quanto meno originale – e piuttosto avvilente – ciò che sta avvenendo intorno allo svolgimento della Quarta commissione e all'attività dell'Associazione Croce d'Oro"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

È quanto meno originale – e piuttosto avvilente – ciò che sta avvenendo intorno allo svolgimento della Quarta commissione e all'attività dell'Associazione Croce d'Oro. L'Amministrazione comunale di Cesena e l'Unione dei Comuni Valle Savio hanno iniziato già dallo scorso luglio a denunciare – a livello provinciale e regionale, tanto verbalmente durante vari incontri quanto in forma scritto attraverso lettere formali – il metodo attraverso cui è avvenuto l'affidamento alla Croce d’Oro della gestione delle due strutture di Macerone e San Carlo.
Un metodo, lo ricordiamo, che per la prima volta e come unico caso locale ha completamente esautorato i Comuni dalla decisione, che neanche sono stati avvisati preventivamente.

Un metodo, ancora, che ha "punito" il territorio cesenate, che già accoglieva un importante numero di profughi, superiore a quelli di altri Comuni della Provincia che ancora oggi non hanno strutture o ne hanno di molto piccole. 
Con tale scelta, inoltre, si era deciso di superare il modello di accoglienza cesenate, fino ad allora condiviso con la Prefettura, fatto di piccole e medie strutture diffuse (massimo 25 persone), caratterizzate da una rete articolata di attività di integrazione: corsi di italiano, attività socialmente utili, mediazione culturale ed altro ancora. Una accoglienza organizzata in maniera trasparente, direttamente dall’Unione dei Comuni attraverso l'Asp Cesena Valle Savio (che a tutt'oggi gestisce 13 Centri di Accoglienza sui 19 attivati sui sei Comuni) e tre enti no profit individuati dall'Unione dei Comuni attraverso una procedura ad evidenza pubblica. Tutte attività programmate, realizzate e coordinate dall'Assessorato ai servizi per le persone del Comune di Cesena.

Le segnalazioni scritte dell'Unione dei Comuni Valle Savio su questa incresciosa situazione, a mia firma o anche di tutti i sei Sindaci, sono state almeno sei, ad iniziare dallo scorso maggio, momento in cui la Prefettura iniziò genericamente a palesare l'apertura di un "mini Hub" in una delle due Unioni del cesenate, di cui i Comuni non vedevano l'esigenza. In particolare: il 31 maggio, per ribadire che il modello di accoglienza dovesse essere solo quello diffuso e con piccole strutture; il 18 luglio, in aggiunta ad una lettera del Quartiere al Mare, per supportare la richiesta di informazione sulla struttura della Croce D'Oro di Macerone, purtroppo aperta nel frattempo; il 4 agosto l'Unione ha scritto al Ministro dell’Interno Alfano ed al Sottosegretario all’Interno Bocci, per informare anche loro della situazione particolare di Cesena e delle due strutture (definite mini Hub dai gestori), aperte con il totale disaccordo degli enti locali. Le lettere sono state riprese e riportate dalla stampa locale.

Infine, con comunicazione del 4 ottobre (in concomitanza con un episodio dai risvolti sociali incresciosi, riferiti anche dalla stampa locale), i sei Sindaci dell’Unione dei Comuni hanno informato la Prefettura circa alcune segnalazioni di forte disagio personale dei profughi accolti dalla Croce D'Oro, loro riferite dalle organizzazioni di volontariato e dai cittadini residenti. Nella stesa lettera, i Sindaci hanno posto anche il tema della capienza delle strutture e di loro un eventuale sovraffollamento, chiedendo su questo informazioni specifiche. In tutti questi mesi di interlocuzione difficile su questi temi, spesso senza ricevere ascolto, dov’erano il Movimento 5 Stelle e la sua Capogruppo Natascia Guiduzzi, che pare scoprire i problemi solo ora, attraverso l’ottimo lavoro della stampa locale, in questo caso a sostegno di una grande attenzione dei parlamentari Enzo Lattuca e Sandra Zampa, come se vivesse in un luogo altro rispetto a Cesena? Dove erano i grillini quando la Giunta e la maggioranza di Cesena, con la volontà di far rispettare la propria comunità e di tutelare la dignità dei profughi accolti, rivendicavano a gran voce condizioni di accoglienza diverse da quelle praticate dalla Croce D'Oro?

È vergognoso l'atteggiamento di chi, pur di avere visibilità politica, crea l’occasione, attraverso la richiesta di convocazione di una commissione consigliare, per strumentalizzare a fini bassamente politici la sofferenza dei migranti, interessandosi a questa vicenda solo in un momento di massima visibilità mediatica e, sinceramente, ormai fuori tempo massimo. Accusando Giunta e maggioranza di approssimazione senza mai aver davvero affrontato questi temi quando era il momento, senza mai scoprirsi quando c’era da alzare la voce, senza mai prendere una posizione chiara, oltretutto senza neanche aver provato a ricostruire con correttezza le vicende.

Forse il Movimento 5 Stelle non si è accorto che, pur lavorando nella totale solitudine ed indifferenza, con il risultato ottenuto attraverso la firma della nuova convenzione fra Unione dei Comuni e Prefettura si mettono in campo gli strumenti per superare le criticità denunciate più volte nei mesi scorsi. È infatti curioso vedere come non si perda l’occasione di attaccare l’Amministrazione su fatti che la vedono completamente estranea, paradossalmente addossandole la responsabilità per comportamenti che in realtà, nelle strutture inserite nella gestione dell’Unione, non sono mai stati ravvisati. Malgrado il bisogno di visibilità grillino, nel giro di qualche mese l'accoglienza cesenate assumerà solo la forma prevista fin dall’inizio da questa Amministrazione, con forme giuste e dignitose, superando definitivamente il modello cui abbiamo assistito a San Carlo e Macerone. Per questo risultato vanno ringraziati in particolare modo particolare l’Assessore alle Politiche per le Persone Simona Benedetti ed il Dirigente dei Servizi Sociali Matteo Gaggi che, attraverso l'ottimo lavoro di pianificazione e coordinamento, garantiscono un approccio umanamente inattaccabile nei confronti di donne ed uomini che meritano la nostra solidarietà e la nostra cura.
 
Il Sindaco
Paolo Lucchi

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