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Primarie Pd, Bulbi si ritira: "Resto in Provincia"

Il presidente della Provincia di Forlì-Cesena Massimo Bulbi non sarà della partita delle primarie per il ruolo di parlamentare del Pd, che si terranno il 30 dicembre.

Il presidente della Provincia di Forlì-Cesena Massimo Bulbi non sarà della partita delle primarie per il ruolo di parlamentare del Pd, che si terranno il 30 dicembre. A comunicarlo è Bulbi stesso, con una nota in serata di mercoledì. “Innanzitutto desidero ringraziare, in modo vero e per nulla formale, tutti coloro che in questi anni hanno seguito e sostenuto il mio impegno politico e amministrativo. Molto pressante è stato l’invito a rendermi disponibile a continuare il mio impegno per questi territori sotto nuove vesti. Una richiesta forte, motivata, fatta da amici, professionisti, imprenditori, comuni cittadini che, nell’apprezzare l’impegno profuso come Presidente della Provincia, mi hanno sollecitato a continuare in altre vesti a perseguire gli obiettivi di sviluppo e di tutela di questi comprensori”.

E ancora un ringraziamento: “Ringrazio quanti si sono mobilitati per apporre la loro firma sotto la mia candidatura alle Primarie del PD per la scelta dei Parlamentari e chiedo scusa a tutti coloro che, firmando, mi avevano garantito questa opportunità. Ringrazio, infine, con affetto, l’amico Enrico Letta, che con insistenza mi ha chiesto di accedere alla richiesta di deroga come Presidente di Provincia per partecipare alle Primarie, così come previsto dai regolamenti definiti dal PD in sede nazionale”.

Tuttavia non ci sarà la richiesta di deroga, per una questione di coerenza: “Credo sia giusto, però, rimanere coerente con le scelte fatte in questo difficile 2012 e, dunque, rinuncio a chiedere la deroga per partecipare alle Primarie per la scelta dei candidati al Parlamento. Negli scorsi mesi, nelle scorse settimane in molti mi hanno sollecitato a dimettermi dalla Presidenza della Provincia, proprio per non avere alcun problema in vista della candidatura al Parlamento. Ho sempre ritenuto di avere un dovere morale e politico nei confronti dei cittadini che mi avevano eletto, quello di portare a compimento il programma sul quale mi ero impegnato nei loro confronti”.

“Questo mi è costato fatica, certo; la fatica di chi combatte contro una delegittimazione violenta e superficiale che riguarda direttamente il tuo ruolo e la tua responsabilità, la fatica di chi si trova a costruire un difficile percorso riorganizzativo dell’Ente sulla base di una legislazione in continua e mai conclusa evoluzione… ma mi ha lasciato la serenità di avere fatto il mio dovere fino in fondo!

Con la stessa logica, nel momento in cui il decreto di riordino delle Province non viene approvato, non posso assumermi la responsabilità di aprire la strada, con le mie dimissioni, a un anno e mezzo di commissariamento dell’Ente Provincia che comporterebbe il rischio reale di interrompere un percorso amministrativo, che pur fra grandissime incertezze rimane ancora nel pieno delle sue prerogative e affronta una delicata fase di ridefinizione del suo ruolo futuro. Con convinzione e determinazione continuerò, pertanto, a svolgere il ruolo istituzionale al quale i cittadini di questa provincia mi hanno chiamato nel 2009”, conclude Bulbi.

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