Presidenza del consiglio comunale, Casali (FI): "A Cesena vige ancora la monarchia"
"A Cesena vige ancora la monarchia. Le elezioni hanno avuto il loro corso, il Sindaco è stato eletto, sono stati eletti i consiglieri comunali; il Sindaco poi ha fatto la sua giunta di governo; tutto bene, tutto normale in una democrazia"
"A Cesena vige ancora la monarchia. Le elezioni hanno avuto il loro corso, il Sindaco è stato eletto, sono stati eletti i consiglieri comunali; il Sindaco poi ha fatto la sua giunta di governo; tutto bene, tutto normale in una democrazia. Ora è necessario che il Consiglio Comunale designi la Presidenza al Consiglio, alle commissioni e alle consulte; anche qui tutto normale, se non fosse che il neo-Sindaco convoca a palazzo Albornoz i candidati Sindaci per parlare di quest’ultimi argomenti; ora, per noi di Forza Italia nulla osta che a rappresentarci ci sia il nostro Gilberto Zoffoli che sarà anche il nostro capogruppo, quello che non mi torna è che nessuno dei consiglieri comunali del PD sia stato invitato; ne deduco quindi che chi rappresenta il Consiglio Comunale non sarà il capogruppo del PD ma bensì il Sindaco-monarca.
Ne deduco anche che le materie che riguardano il funzionamento del consiglio comunale non riguardino i consiglieri ma bensì il Sindaco; in altre parole lui propone la delibera e poi, mettendosi la giacca del capogruppo, vola sulle poltrone dei consiglieri e l’approva. “A fag tut mi”, dicono a Ferrara e ora lo sentiremo dire anche a Cesena. E’ questa una storia vecchia che comunque è bene rinfrescare ai Cesenati; il Lucchi Paolo risulta essere, contemporaneamente, Presidente del distretto socio sanitario, Presidente dell’Unione di Comuni, Sindaco di Cesena e ora anche capogruppo della maggioranza del Consiglio Comunale. La cosa desta ancora più stupore per l’approccio impavido; fa scrivere sulla stampa: “venite su a Palazzo che devo decidere le Presidenze…”. problema è che non spetterebbe a lui deciderle; ma si sa questo avviene in una democrazia; a Cesena siamo ancora alla monarchia perché il 2 giugno non è mai arrivato".