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Polemica su Allende, Severi: "Non adatta come intitolazione per la piazza principale"

"In un mio precedente comunicato avevo espresso dubbi o riserve sulla denominazione di "Piazza Salvador Allende" a S. Piero in Bagno, che non mi pare proprio la più adeguata

“In un mio precedente comunicato avevo espresso dubbi o riserve sulla denominazione di “Piazza Salvador Allende” a S. Piero in Bagno, che non mi pare proprio la più adeguata per la piazza principale di un Comune importante come il nostro. Tutto qua. E invece, secondo un interpellanza de “La Nostra Sinistra”, da quella mia opinione si può dedurre che il sottoscritto “nutra contrarietà o riserve sulle lotte alle dittature fasciste” oppure che abbia espresso “un approccio leggero o poco consapevole”. Insomma, o sono un fascista o sono superficiale ed ignorante, soltanto perché avrei dato un nome diverso alla piazza maggiore del nostro Comune. Come premessa a un pacifico e democratico confronto, mi pare davvero perfetta, o quasi”: è la replica che arriva dall'assessore alla Qualificazione Urbana e Politiche della Montagna Alessandro Severi rispetto all'interpellanza della “Nostra Sinistra” a San Piero in Bagno.

Commenta Severi: “Un simile comportamento si commenta da solo e non ha bisogno di troppe spiegazioni. Basterebbe guardarsi attorno, visitare le piazze più importanti di tutte le principali città italiane per vedere che nessuna è stata dedicata alla figura (certamente importante e meritevole di attenzione) di Salvador Allende. Basterebbe aprire un libro di Storia d’Italia per individuare il nome di qualche grande italiano che ha contribuito a rendere grande il nostro paese o a difenderlo dalle dittature, di ogni colore e ispirazione. Temo purtroppo che la risposta sia semplicemente che alla pochezza politica, dimostrata da questa interpellanza, si accompagni tanta ignoranza e superficialità (quella di cui mi si accusa, nel migliore dei casi). Innanzitutto voglio sottolineare che la delibera del Consiglio a cui si fa vago ed approssimativo riferimento è di circa due mesi successiva alla presa del Palacio de La Moneda, che porterà alla morte di Allende, e più precisamente il 9 novembre 1973. Su 14 presenti alla seduta (su un totale di 20 consiglieri) 10 votarono a favore, 1 contrario e 3 si astennero. Sempre dal verbale della seduta si può evincere che la scelta fu generata dalla contingenza in cui dappertutto in Italia all’epoca si era proceduto ad intestare Vie e Piazze (Ass. Boattini) e che questa fosse la scelta migliore perché la più grande ed importante del paese (Ass. Moretti). Tre astenuti dichiararono che, pur ritenendo Allende "un vero martire", non condividevano la proposta. Questa la storia della titolazione”.

“Ciò premesso, mi permetto di rispondere, non a quanto richiesto (sei fascista o ignorante?), ma a cosa voleva sottendere quella frase. Fin da piccolo quel nome sulla Piazza ha nutrito la mia curiosità, prima da bimbo perché non sapevo chi fosse questo "S. Allende" (come riportato sulla targa), poi come ragazzo con la curiosità su questo nome dalle origini così lontane dalla nostra Italia e sul motivo per cui fosse finito qui sulla nostra piazza principale. Da amministratore, la curiosità è rimasta e per questo ho preso visione mesi fa della succitata delibera. Ma una domanda mi è sempre rimasta: possibile che in tutti questi anni nessuno abbia mai pensato di individuare un cittadino italiano o ancor meglio del nostro Comune, che possa rappresentare lo spirito di libertà e di antifascismo che all'epoca incarnò il cileno Allende?”

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