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Piazza della Libertà, Lucchi a Morrone: "Non deve farci un piacere, ma il lavoro per cui è pagato"

"Credo infatti che, in un normale dialogo istituzionale tra chi ricopre incarichi diversi, e nel rispetto dei ruoli di ciascuno, ciò che abbiamo chiesto – a lavori pressoché ultimati – non sia nulla di eccezionale"

"Che l’Onorevole Jacopo Morrone si inalberi di fronte alla richiesta che l’Amministrazione comunale di Cesena ha rivolto ai parlamentari eletti nel nostro territorio per propiziare l’arrivo del finanziamento concesso alla riqualificazione di piazza della Libertà, non stupisce, ma mi amareggia": questa la risposta piccata di Paolo Lucchi, sindaco di Cesena, al "no" evidenziato da Jacopo Morrone alla sua lettera aperta finalizzata a reperire i fondi mancanti per piazza della Libertà, 1,5 milioni di euro.

Lucchi ha scritto a Morrone, Vietina, Barboni, m anche al pentastellato De Girolamo: "Credo infatti che, in un normale dialogo istituzionale tra chi ricopre incarichi diversi, e nel rispetto dei ruoli di ciascuno, ciò che abbiamo chiesto – a lavori pressoché ultimati – non sia nulla di eccezionale. Infatti, ai Parlamentari eletti anche dai cesenati abbiamo proposto di attivarsi presso il Governo appena costituito, per garantire alla nostra città per Piazza della Libertà quelle risorse già previste con atti formali nella programmazione, confermate più volte dalla Regione Emilia-Romagna (anche di recente, in risposta all’interpellanza presentata dal Consigliere regionale della Lega Nord Massimiliano Pompignoli) e non erogate solo perché nel 2012 si è privilegiato (motivatamente, a mio parere) il sostegno alle aree della nostra Regione colpite dal terremoto".

Ed ancora Lucchi: "Come città di Cesena non abbiamo, quindi, chiesto all’Onorevole Morrone né di farci un piacere, né di condividere le scelte fatte: gli abbiamo semplicemente suggerito di fare il mestiere per il quale è pagato dai cittadini, e cioè di adoperarsi nell’interesse della collettività. E in questo caso l’interesse della collettività cesenate è quello di reperire i fondi (1,5 milioni di euro, su un costo complessivo della Piazza di 3,1 milioni) che i cesenati si aspettano. Il tutto in una logica federalista, che credo sia cara ad entrambi.  Ma, mentre il Senatore Antonio Barboni (eletto anche lui nel nostro territorio) ha risposto tempestivamente, assicurando che si attiverà subito nei confronti del nuovo governo per dare corso alla nostra richiesta, l’Onorevole Morrone – che evidentemente non ha ancora realizzato di essere stato eletto parlamentare - ha invece risposto da dirigente della Lega Nord".

Ed infine: "Credo che la sua risposta di onorevole abbia ben poco. Di fronte ad una richiesta che gli proviene da un’Amministrazione comunale del territorio che lo ha eletto, un Onorevole ha il dovere istituzionale di ascoltarla e farla propria. Ma è possibile che Morrone non colga la differenza tra essere stato eletto ed essere stato votato, e dunque continui a svolgere il suo impegno politico come se fosse ancora in campagna elettorale. Mi permetto, infine, di dare un consiglio a lui e ai “simpatici tifosi”, come il Consigliere comunale di Libera Cesena Marco Casali, che interviene nella vicenda calandosi nelle autoproclamate vesti di vice Onorevole, e il responsabile di Forza Italia Cesena Enrico Sirotti Gaudenzi (evidentemente poco avvezzo a parlar di conti, visto che confonde avanzo e disavanzo): date un’occhiata al calendario. Scoprirete  che il 4 marzo è passato da tre mesi e che è arrivato il momento di mettersi a lavorare, possibilmente assieme, per il bene del nostro territorio".

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