Piazza della Libertà, le riflessioni sul corteo di Marco Casali (Forza Italia)
"Una volta era una roba prettamente di sinistra, un diritto sacrosanto da svolgersi in marcia, in corteo, con una bella l’occupazione prodromica all’esproprio proletario. C’è addirittura chi ultimamente lo faceva in girotondo. Chissà a quante manifestazioni avrà partecipato il nostro Sindaco Lucchi in gioventù visto il suo curriculum che lo vede impegnato, dal 1985 al 1991, nella Federazione del PCI di Forlì. Io giovedì sono stato anche in mezzo ai manifestanti. Ho visto donne con borsette di Hermes e qualche mocassino di Gucci ai piedi. Alcuni bambini con i palloncini. Poi ho visto delle persone, attempate, che salivano le scale a fatica nella calura di questa recrudescente estate. Un Guidazzi in forma smagliante che, nel suo proverbiale bon ton, era intento a chiedere spiegazioni ai vigili. Tutto qua. Brava gente, gente che lavora, che paga le tasse, che non aveva nessuna Fiom dietro a spingere il corteo, che voleva parlare con il Sindaco. Fra l’altro, e lo dico con tutta onestà, il pasticcio l’ha combinato proprio lui. Perché i manifestanti, arrivati in aula, hanno chiesto di parlargli e l’illustrissimo doveva, invece che rendere impossibile la vita al Presidente e ai Consiglieri comunali, alzarsi e, in altro luogo, incontrare i manifestanti. Non sarebbe stato di certo un incontro piacevole ma d’altro canto non è lui che vuole la soppressione del parcheggio! Che se ne assuma le responsabilità! Invece è partito un ordine di sgombero, forzato, e così il pensionato e la docilissima Sig.ra Maria è dovuta uscire dalla sua casa che mantiene con le sue stesse tasse. Ora si legge di probabili denunce. A chi? Per che cosa? Vedo una velata intimidazione. Qui la situazione sta sfuggendo di mano".