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Persone scomparse e cadaveri non identificati, Lattuca e Valdinosi interrogano il Governo

Dal 2007 esiste un Registro nazionale dei cadaveri non identificati ma da numerosi policlinici giungono segnalazioni di situazioni problematiche

Nei giorni scorsi Enzo Lattuca e Mara Valdinosi hanno incontrato a Cesena i rappresentanti di Penelope Onlus, l’Associazione Nazionale delle Famiglie e degli Amici delle Persone Scomparse che per l’Emilia-Romagna è rappresentata dalla cesenate Marisa Golinucci. Al centro dell’incontro le criticità legate agli obitori e agli istituti di medicina legale dove ad ottobre 2015 erano registrati ben 1.421 cadaveri non identificati. Dal 2007 esiste un Registro nazionale dei cadaveri non identificati, ma da numerosi policlinici giungono segnalazioni di situazioni problematiche. 

Il caso emblematico è rappresentato dal Policlinico Umberto I di Roma e dall’Università “La Sapienza” che hanno già lanciato un allarme in quanto a causa di contenzioni con la municipalizzata Ama è molto probabile che numerose salme non identificate saranno sepolte per liberare spazi negli obitori. Di fronte a situazioni del genere l’Associazione Penelope è intervenuta sollecitando le istituzioni e chiedendo un intervento per assicurare il diritto ai familiari delle persone scomparse di confrontare il proprio Dna con quello dei cadaveri non identificati custoditi negli obitori italiani.

“Abbiamo predisposto un’interrogazione parlamentare - commentano gli onorevoli Lattuca e Valdinosi - indirizzata al Ministri dell’Interno e della Giustizia, per chiedere se il Governo sia a conoscenza delle criticità che riguardano alcuni obitori, (in particolare quello di Roma) e per attivarsi a trovare soluzioni celeri. Inoltre riteniamo che i familiari delle persone scomparse abbiano il diritto di cercare e individuare i loro cari scomparsi. Per questo motivo abbiamo chiesto di attivare le procedure necessarie per effettuare il prelievo del Dna su base volontaria dei familiari, unico strumento per consentire l’identificazione delle salme evitando le sbrigative sepolture dei cadaveri non identificati”.


 

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