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Pd: "Fase 2 nell'economia sia accompagnata dai servizi per le famiglie"

“La riapertura delle attività produttive deve andare di pari passo con la riapertura dei servizi a supporto delle famiglie”

 "La “fase 2” è arrivata. È stata annunciata dal Premier Conte una risposta positiva per quanto riguarda la riapertura graduale di diverse attività economiche e produttive ma, come ha già sottolineato il Presidente Bonaccini, si è rivelata deludente per i servizi per l’infanzia e il supporto alle famiglie. Il Pd di Cesena considera le grandi difficoltà nel cercare di dare risposte adeguate alla sicurezza sanitaria, ma quelle risposte devono e dovranno anche essere in linea con il diritto allo studio, a partire dalle fasce di età più basse". 

"Di certo il prossimo anno scolastico dovrà ripartire in sicurezza, e in questi mesi ci si dovrà concentrare sull’elaborazione di un assetto scolastico completamente rimodulato su una realtà che ci accompagnerà a lungo, ma fin da subito dobbiamo pensare a misure per bambini, ragazzi e persone non autosufficienti, con un’attenzione particolare ai tanti bambini con disagio sociale che stanno soffrendo ancor di più questo momento di isolamento. Per tutti questi motivi, il Pd intende farsi portavoce delle tante famiglie che chiedono a gran voce una riapertura parallela dei servizi".

"Siamo soddisfatti nel vedere l’impegno su questo versante delle nostre rappresentanti in Regione, Lia Montalti e Paola Salomoni, e del Presidente Bonaccini che già questa mattina ha chiesto un incontro urgente con la Ministra Azzolina. Infatti, dal 4 maggio il 53% dei genitori tornerà al lavoro. Queste famiglie a chi lasceranno in custodia i figli? Lo smart working non può essere una risposta. Chiunque abbia figli sotto gli 8 anni, sa benissimo che lavorare da casa con bambini piccoli è una cosa molto difficile, che può funzionare solo per periodi limitati. E chi non può svolgere il lavoro da casa? La formula del congedo parentale può essere una risposta temporanea, ma non certo definitiva. E i bisogni primari dei bambini, come quello di uscire e socializzare, dove li mettiamo? Se la ripartenza vuole essere reale, deve basarsi su decisioni concrete, pragmatiche, che tengano in considerazione la necessità di conciliare lavoro e famiglia, in una situazione in cui i nonni, prezioso aiuto in tempi normali, non potranno dare lo stesso sostegno di prima".

"Dobbiamo ripensare i servizi, ma dobbiamo farlo velocemente, e non arretrare di un centimetro nell’affermare la loro importanza. Dobbiamo stimolare la nostra creatività, la capacità di trovare soluzioni innovative, partendo dalle risorse di cui disponiamo, dal nostro saper fare rete tra pubblico, privato, terzo settore.  Abbiamo ottime strutture per l’infanzia, pubbliche e private; abbiamo giardini dove svolgere attività all’aperto, abbiamo società sportive, parrocchie, associazioni di volontariato: abbiamo il dovere di cercare soluzioni di supporto alle famiglie già da ora, pensando a piccoli gruppi, a soluzioni alternative, senza aspettare settembre".

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