Dellapasqua (Pd): "Il centrodestra vota contro ma senza Ausl Romagna non avremmo retto l'impatto del covid"
“Il voto contrario del Centro Destra rispetto all’Ausl Romagna rappresenta un dato politico preoccupante”. Il segretario del pd cesenate Nicola Dellapasqua si esprime sul Consiglio provinciale dello scorso lunedì
“Il voto contrario del Centro Destra rispetto all’Ausl Romagna rappresenta un dato politico preoccupante”. Il segretario del pd cesenate Nicola Dellapasqua si esprime sul Consiglio provinciale dello scorso lunedì in cui il dg di Ausl Romagna Tiziano Carradori ha tenuto un'audizione aperta anche ai Sindaci della Provincia oltre che ai Consiglieri provinciali.
“Appare di difficile comprensione quanto affermato dal Centro Destra durante il dibattito di lunedì in Consiglio provinciale - spiega Nicola Dellapasqua – per cui di fronte a una vera e propria emergenza nazionale come quella della carenza di medici e personale sanitario, la quale ha portato il nostro sistema sanitario a fronteggiare gravi ed endemici problemi di reclutamento, la risposta possa essere quella di mettere in discussione l’esistenza stessa dell’Ausl unica della Romagna. In quale modo il ritorno alle quattro Ausl romagnole potrebbe risolvere il problema della mancanza di personale sanitario?”.
“È possibile – continua Dellapasqua - che in nome degli slogan del ritorno al campanile e della devoluzione da qualsiasi forma organizzativa sovraordinata, non importa che si parli di Eu o Ausl Romagna, il Centro Destra possa sacrificare anche le evidenze che la realtà ci ha fatto toccare con mano ogni giorno ormai da anni? Due su tutte: senza l’Ausl Romagna non avremmo retto l’impatto della pandemia e non avremo un corso universitario di Medicina in Romagna”.
“Il paradosso - aggiunge Dellapasqua - è che polemizzando per una misura contingente e temporanea sul sistema dell’emergenza urgenza dettata dalla mancanza di medici, il Centro Destra arriva a mettere in discussione persino l’esistenza e la realtà progettuale di Ausl Romagna, che invece sul tema della formazione del personale sanitario del futuro prossimo ha avuto il merito di far finalmente approdare la facoltà di Medicina in Romagna.”
“Ciò che in definitiva però lascia esterrefatti - conclude Dellapasqua - è che la posizione politica del Centro Destra delineatasi lunedì scorso in un ambito importante come il consesso provinciale, contraddice profondamente il profilo di collaborazione assunto da anni a livello di politiche sanitarie da parte dei Sindaci e degli eletti del Centro Destra a tutti i livelli istituzionali. E infatti il progetto dell’Ausl unica è sempre stato strategico per tutte le amministrazioni romagnole, a prescindere dal colore politico, e i risultati conseguiti con il corso di Medicina a Forlì e Ravenna o le progettualità sulla sanità territoriale con gli investimenti sulle Case della salute lo testimoniano in maniera plastica e concreta. Dunque è possibile rinnegare in un attimo il lavoro di anni per carpire uno slogan a portata di mano?”.
“L’auspicio - chiosa infine il segretario pd - è che il Centro Destra torni a misurarsi sul terreno della politica che è l’arte del possibile, per dare reali risposte concrete ai cittadini romagnoli e abbandoni la torre d’avorio degli slogan che alla lunga provocano cortocircuiti e paradossi come quello del Consiglio provinciale di lunedì scorso. Sulla strada del dialogo, sulle reali risposte ai cittadini il pd sarà sempre pronto a confrontarsi. Cosciente che la sanità non ha colore politico. Bisogna solo dirsi francamente se la si vuole pubblica, gratuita e universale o privata. Ma aspettarsi parole chiare dal Centro Destra anche su questo sarebbe forse chiedere veramente troppo a chi lunedì ha, con il proprio voto, rinnegato nove anni di integrazione romagnola rappresentati da Ausl Romagna”.