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Patto di stabilità, il Governo sblocca 20 milioni: "Avranno poco effetto per il bilancio di Cesena"

Anche il Comune di Cesena ha partecipato alla manifestazione svoltasi giovedì mattina a Roma per iniziativa dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) per chiedere lo sblocco dei pagamenti alle imprese

Anche il Comune di Cesena ha partecipato alla manifestazione svoltasi giovedì mattina a Roma per iniziativa dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) per chiedere lo sblocco dei pagamenti alle imprese e la revisione dei vincoli del patto di stabilità. A rappresentare l’Amministrazione comunale il vicesindaco Carlo Battistini (il sindaco Paolo Lucchi era impegnato a Milano, come vicepresidente dell’Anci Emilia – Romagna).

Ma la notizia, arrivata durante la manifestazione, che il Governo intende sbloccare 20 miliardi nella seconda metà del 2013 e si dichiara disponibile a rivedere il patto è giudicata in modo interlocutorio. “Per noi – osservano il Sindaco Paolo Lucchi e il Vicesindaco Carlo Battistini - significherà, molto probabilmente lo sblocco del paio di milioni provenienti dall’avanzo di bilancio: briciole di fronte alle nostre reali esigenze. E poi, perché aspettare altri mesi, quando i Comuni e le imprese hanno bisogno subito?” Il sindaco e il vicesindaco tornano a sottolineare le preoccupazioni legate al Patto di stabilità e i motivi di adesione alla manifestazione dell’Anci

“Ne condividiamo in pieno le motivazioni – spiegano -. Del resto, già da tempo abbiamo denunciato i grossi problemi che il Patto di Stabilità sta  provocando ai Comuni, senza distinguere fra virtuosi e non. La situazione in cui si trova Cesena è paradossale: abbiamo ridotto l’indebitamento di oltre 17 milioni in quattro anni, contiamo sulla presenza di 40 milioni in cassa, e con questi potremmo liquidare subito gli impegni in essere e mettere in cantiere le nuove opere previste nel piano degli investimenti. Ma il perverso meccanismo innescato dal tetto di spesa per gli investimenti e dall’obbligo di pagare le fatture entro 30 giorni, non solo ci impedisce di avviare nuovi interventi, ma rischia concretamente di obbligarci a sospendere anche quelli già in corso. Ecco perché, non più tardi di due settimane fa, abbiamo messo in atto insieme al Presidente della Provincia Bulbi  l’azione di protesta alle rotonde di Macerone e di Ponte Cucco, rimaste incompiute ‘causa Patto di Stabilità’, come abbiamo scritto sui cartelli che abbiamo collocato. A preoccuparci non è solo il fatto di dover ritardare i tempi di opere importanti e attese dai cittadini, ma anche le ripercussioni che tutto questo potrà avere sul nostro sistema produttivo, duramente colpito dalla crisi. Per contro, secondo i dati contenuti nel dossier Anci – Ance, lo sblocco dei 13 miliardi attualmente congelati nei bilanci dei Comuni si tradurrebbe in un punto di Pil in più”.

“Il Governo – proseguono Sindaco e Vicesindaco - ha annunciato l’intenzione di sbloccare 20 miliardi nella seconda metà del 2013 e ulteriori 20 miliardi nel corso del 2014 e  ha promesso un allentamento dei vincoli del patto di stabilità, mentre i Presidenti delle Camere hanno dato la loro disponibilità a fare in modo che  l'iter legislativo venga completato rapidamente. Ad una prima lettura, i provvedimenti annunciati avranno un impatto limitato per il bilancio del Comune di Cesena. Infatti, i 20 miliardi promessi si riferiscono non solo ai Comuni, ma a tutto il sistema della pubblica amministrazione locale (Regioni, Province, asl, ecc.) e saranno disponibili solo nel secondo semestre dell’anno e non subito, come ci saremmo augurati. Per quanto ci riguarda, servirebbero a sbloccare l’utilizzo del solo avanzo di bilancio: ancora da approvare quello relativo all’ultimo esercizio, ma quello dell’anno precedente era meno di 3 milioni, una cifra bassa rispetto alle nostre necessità. Inoltre, forse consentirebbe alla Regione di sbloccare i finanziamenti di cui siamo in attesa (Dup e Tecnopolo). Questo provvedimento dà finalmente un segnale di attenzione dei Comuni, ma non è la svolta che ci attendevamo e di cui abbiamo bisogno. Anzi, ci dispiace che finora il Governo abbia sottovalutato questo problema e che anche oggi sembri comprendere solo in parte l’urgenza delle istanze degli enti locali, scegliendo di rinviare la soluzione alla seconda parte dell’anno e affidandola, di fatto, al nuovo Governo, mentre invece i problemi sul tavolo sono gravi  e chiedono soluzioni immediate: ne va della sopravvivenza di molte imprese e della qualità della vita di tutti i cittadini”.

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