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Partecipate, M5S: "No alla pezza, tagliare alla radice il patto di stabilità"

"Il Vice Sindaco ha più volte ripetuto durante la discussione in commissione che “l'amministrazione non vorrebbe vendere, ma non si può fare diversamente”. Affermazione che potrebbe suscitare sentimenti di comprensione, se non fosse completamente fuori luogo e alquanto sbagliata"

Anche il Movimento 5 Stelle interviene sul "caso" delle società partecipate che il Comune si prepara a cedere. "Dopo aver dibattuto in Consiglio Comunale della “necessità” di (s)vendere quote azionarie di Società partecipate di proprietà del comune di Cesena per aggirare il Patto di Stabilità e poter pagare i fornitori e le imprese, il Sindaco Paolo Lucchi ha finalmente comunicato, prima alla stampa poi durante la 1° Commissione Consigliare per bocca del Vice Sindaco Carlo Battistini, quali sono le società scelte dall'amministrazione per la cessione: Hera, FA.CE, Start Romagna e Terme di Sant'Agnese".

"Il Vice Sindaco ha più volte ripetuto durante la discussione in commissione che “l'amministrazione non vorrebbe vendere, ma non si può fare diversamente”. Affermazione che potrebbe suscitare sentimenti di comprensione, se non fosse completamente fuori luogo e alquanto sbagliata".

"La vendita di quote in conto capitale servirà ad alzare il limite si spesa imposto dal Patto di Stabilità e permettere di completare opere pubbliche previste nei piani degli investimenti fino al 2011 e che ora non possono essere saldate alle imprese che attendono ormai da diverso tempo. Pubblico e privato sono ingranaggi di una stessa macchina che fa ricadere sul territorio, in termini economici positivi o negativi, il proprio buon o cattivo funzionamento. Se si inceppa un ingranaggio l'economia gira male.
L'ingranaggio della macchina comunale al momento è inceppato e i suoi effetti disastrosi ricadono sul territorio. E' solo colpa del Patto di stabilità dietro al quale l'Amministrazione si nasconde o soprattutto di una programmazione urbanistica faraonica e senza criterio?"

"Il Sindaco ha più volte ribadito a gran voce che aspettare il 2014 per poter pagare le aziende equivarrebbe a portare molte di queste aziende sull'orlo del fallimento, a licenziamenti e cassaintegrazione con decine, forse centinaia, di famiglie che potrebbero trovarsi ad affrontare problemi economici seri. Per noi del MoVimento 5 Stelle Cesena questo è Verissimo. Peccato però che non si sia sentita altissima la voce del sindaco a contestare, all'interno del partito al quale è orgoglioso di appartenere, le scelte di politica finanziaria ed economica che ci mettono in queste condizioni e che il Pd con il suo fondamentale contributo ha inasprito sostenendo il Governo Monti".

"L'amministrazione ha più volte cercato di portare il dibattito nel merito della scelta fra le società indicate. Dibattito dal quale scegliamo di escluderci senza deroga. Vendere i beni comuni per aggirare una legge ingiusta che impone senza scampo la crisi economica, è un atto che un Sindaco non dovrebbe nemmeno prendere in considerazione. Se una legge è ingiusta la si combatte, non la si aggira. E allora, caro Sindaco, accolga il nostro appello: non venda i beni comuni (siano essi immobili o quote societarie) che ci farebbero diventare tutti più poveri, magari arricchendo i soliti “furbetti”, ma apra un dibattito con la città in merito al fatto di poter derogare, in questa fase, al Patto e, attraverso Anci, chiedere con forza al governo misure diverse per comuni che, come il nostro, i fondi per gli investimenti li hanno".

"Sperare che i tanti parlamentari eletti tra le fila del suo schieramento, troppo impegnati a far sopravvivere il governo dell'inciucio e del compromesso, si possano battere per questa giusta battaglia ci sembra inutile quindi si alzi forte la sua voce insieme a quella dei tanti Parlamentati del MoVimento 5 Stelle, da sempre impegnati nella tutela del bene comune, per chiedere un impegno concreto e reale e fare in modo che non ci si trovi più di fronte a scelte insensate come questa".

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