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Panchina 'arcobaleno' in Piazza del Popolo, polemica tra l'assessore Verona e Fratelli d'Italia

Continua la polemica a distanza tra l'assessore alla cultura Carlo Verone e Alice Buonguerrieri (Fratelli d'Italia). Il motivo del contendere è la panchina 'arcobaleno' collocata in Piazza del Popolo

Continua la polemica a distanza tra l'assessore alla cultura Carlo Verone e Alice Buonguerrieri (Fratelli d'Italia). Il motivo del contendere è la panchina 'arcobaleno' collocata in Piazza del Popolo. L'assessore alla cultura Carlo Verona sottolinea: "Vorrei ricordare a Fratelli d’Italia che Cesena negli ultimi 20 anni ha visto la scomparsa di 12 donne a seguito di violenza da parte di mariti/compagni/fidanzati. Le panchine rosse, ad oggi posizionate, ricordano appunto questi terribili avvenimenti.  Nello specifico, la panchina rossa del quarto lato, è stata posta in ricordo di una giovane accoltellata dal fidanzato a poche decine di metri dalla piazza. Così come la panchina arcobaleno, ricorda l’ignobile messa in scena da parte di Forza Nuova in dispregio alla cerimonia di unione civile che si stava celebrando in Comune.  Più che di approccio demagogico ed ideologico del mio assessorato, parlerei di sensibilità e senso civico, che forse a qualche rappresentante politico fa difetto". 

Alice Buonguerrieri, commissario comunale di Fratelli d'Italia: “Ho letto con una certa sorpresa le dichiarazioni dell’assessore alla Cultura del Comune di Cesena, Carlo Verona, sulle critiche mosse alla scelta di posizionare una panchina arcobaleno in piazza del Popolo. Sorpresa perché l’assessore non coglie (o non vuole cogliere) il senso dell’analisi di Fratelli d’Italia e ci accusa di colpe che in realtà sono le sue".

“Quest’ultimo – osserva Buonguerrieri – dice di non aver avuto un approccio demagogico e ideologico, per poi auto-lodarsi parlando di sensibilità e senso civico che lui avrebbe e altri no. Noi abbiamo evidenziato anomalie estetiche, pur nel rispetto del parere della Soprintendenza, e soprattutto abbiamo sottolineato che tante altre battaglie meriterebbero un ricordo al pari della lotta all’omotransfobia. Si è invece scelto di dare a questo tema e non ad altri il ‘palcoscenico’ di piazza del Popolo: non stiamo entrando nel merito della questione in sé, ma ricordiamo che dell’argomento si sta ancora discutendo in Parlamento e un assessore ha scelto di mettere un simbolo di una battaglia che sente sua nella piazza di tutti. Siamo di fronte, in questo caso si, ad una mancanza di senso civico, così come è venuto a mancare quel rispetto delle diverse sensibilità che un amministratore pubblico dovrebbe avere. Mentre la lotta all’omotransfobia va ricordata subito, secondo l'Assessore, con una panchina in piazza – e ribadiamo, non stiamo entrando nel merito del messaggio – per le vittime di mafia, delle brigate rosse oppure vittime degli incidenti sul lavoro, solo per fare degli esempi, ci sarà tempo e modo. Un assessore non può comportarsi così. Se lo fa, prende posizione. E Verona ha preso posizione, stabilendo che ci sono battaglie di serie A e battaglie di serie B. Non è accettabile, l’approccio dell'Assessore è certamente ideologico, altre giustificazioni non sono credibili”. 

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