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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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Pacchetto Lavoro per l’agricoltura, Casali (Pdl): “Fuffa fritta?"

"Come è noto nelle settimane scorse è stato deliberato il pacchetto lavoro fortemente voluto dalla giunta Lucchi e che vede al suo interno un brevissimo trafiletto che interessa anche il settore agricolo"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

"Come è noto nelle settimane scorse è stato deliberato il pacchetto lavoro fortemente voluto dalla giunta Lucchi e che vede al suo interno un brevissimo trafiletto che interessa anche il settore agricolo. Come noto la posizione del Pdl in consiglio comunale è stata ben chiara; per muovere lavoro a Cesena serve ben altro che una serie di linee demagogiche che assurgono più al contesto dell’elettoralmente utile piuttosto che alla fattiva capacità di incidere su questo tema nodale. Nel caso poi del settore agricolo tutti i nodi vengono al pettine e nella Consulta Agricola di venerdi sera questi sono emersi in modo inequivocabile.

L’intenzione dell’amministrazione, in ambito agricolo, sarebbe quella di favorire l’aumento dell’occupazione di questo settore attraverso la concessione dei fondi rustici a nuovi e giovani imprenditori che vorrebbero iniziare questa attività. Intenzioni lodevoli ma che sono inapplicabili; questo è il dato emerso dalla Consulta! Per i fondi rustici di proprietà comunale già affittati grava il diritto di prelazione agli affittuari uscenti, diritto stabilito da una legge nazionale ben chiara e precisa in materia. L’unica possibilità è che gli attuali affittuari rinuncino, caso raro se non impossibile.

Gli altri terreni di proprietà del Comune, cioè quelli destinati nel PRG ad essere urbanizzati e attualmente bloccati dalla crisi del settore edile, sono generalmente terreni marginali spesso da rimettere a coltura e sui quali è necessario fare investimenti fondiari di grande rilevanza; qui il problema è ancora più grave ed è stato completamente ignorato. Come è possibile che un giovane investa denaro, lavoro e tempo su terreni che nel medio periodo potrebbero essere destinati a utilizzi non agricoli? Nessuno, all’interno dell’amministrazione , ha forse pensato che per formare una nuova azienda servono investimenti cospicui (drenaggi, livellamenti, impianti di irrigazione, acquisto di attrezzature come trattori e mezzi meccanici) che necessitano di lunghi periodi di ammortamento e per i quali è per lo meno necessario avere la disponibilità del bene terra per almeno 15 anni? Impossibile pensare ad una loro utilizzazione in tal senso!

Ecco naufragato l’intento, lodevole, ma inapplicabile. Queste conclusioni, alla quale è giunta la consulta in modo pressoché unanime, dimostrano una sola cosa: si cercano temi che solleticano l’immaginario collettivo, ben auguranti, emozionali, ma che poi si traducono in fuffa per di più fritta da autoreferenziali comunicati stampa. Argomenti elettoralmente utili! Serve ben altro per affrontare il problema come magari ascoltare la consulta agricola prima che il consiglio comunale deliberi in merito. Ma si sa, per praticare questa strada sarebbe necessario fare prima un bel bagno di umiltà, cosa alla quale questa giunta non è abituata.

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