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Nuovo Pug a Cesenatico, il Movimento 5 Stelle: "Cittadini, imprenditori e professionisti scettici"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

"Con ben oltre 2 anni di ritardo e quasi 200 mila euro spesi in consulenze esterne, la maggioranza Pd-Pri festeggia il nuovo Pug, dopo 5 anni da dimenticare sul versante della gestione dell’urbanistica a Cesenatico. Correva l’anno 2017, l’assessore regionale ed il sindaco promettevano entro un anno e mezzo di far diventare il comune di Cesenatico il primo comune Emiliano Romagnolo ad adottare il Pug. La storia è andata diversamente e a dicembre 2018 Cervia adotterà il nuovo strumento urbanistico mentre Cesenatico dovrà attendere altri 2 anni e mezzo e ancora oggi nonostante il passaggio in consiglio comunale manca all’appello il regolamento urbanistico ad oggi incompleto, fondamentale per l’applicazione delle norme.

Partendo da una legge regionale fortemente voluta dal Partito Democratico e fortemente osteggiata dalle opposizioni e da tante associazioni ambientaliste, il sindaco Matteo Gozzoli ed i suoi consiglieri comunali richiamano i principi tanto sbandierati cui riduzione di occupazione di suolo, resilienza, subsidenza dimenticandosi di cosa ha prodotto in questi cinque anni questa amministrazione. Le stesse Leggi Regionali permettano poi di far ricorso ai Permessi di Costruire in deroga con la discrezionalità il più delle volte discutibile delle Amministrazioni locali, che a seconda dell’opportunità pongono l’interesse pubblico agli interventi, anche attraverso le condizioni previste dell’art. 53 LR 24/2017 consentendo l’ ampliamento in territorio rurale, in barba al consumo di suolo che a questo punto rimane solo un bello slogan per la campagna elettorale.

Non è credibile lo slogan che occorre voltare pagina di fronte ad un costante impegno volto a proseguire, in termini urbanistici, nel segno della precedente amministrazione Buda. Si ricorda a solo titolo di esempio la costruzione in deroga a Villamarina di albergo e condomini e ancora sempre a Villamarina impossibile non citare il raddoppio delle volumetrie della S. Monica o ancora l’accordo di programma relativo all’ambito 1 di Ponente, con edificazioni stile Valverde anni ’70. E una città che sarebbe dovuta “tornare a correre” si ritrova dopo un’altra amministrazione, con aree in forte degrado in quello che dovrebbe essere il “salotto” di Cesenatico, siano esse di proprietà pubblica o privata, come l’area Ex-nuit, la Vena Mazzarini o un viale Carducci che fotografa un’immagine stantia di Cesenatico datata anni ’80.

Sulla carta il Pug sarebbe dovuto essere, come previsto nella legge regionale, un atto condiviso e nato dalla partecipazione con la città, e invece ci si è limitati a svolgere il compitino, riducendo il tutto a un paio di incontri on-line in cui sono state mostrare delle incomprensibili slide: nulla è stato condiviso con le opposizioni in consiglio; critiche le associazioni di categoria, che non hanno visto accogliere gran parte delle loro osservazioni; professionisti del settore interpellati in extremis in videoconferenza.

Le consulenze esterne che hanno collaborato al Pug da domani lasceranno il Comune di Cesenatico portandosi via le proprie competenze e lasciando i cittadini di fronte ai problemi di sempre, con uffici comunali che con la pandemia sono diventati sempre più isolati rispetto ad una comunità impegnata nella salvaguardia del proprio lavoro. Al sindaco che guiderà Cesenatico nei prossimi anni sarà permesso attraverso accordi operativi, previsti dalla legge regionale, disattendere le tante parole spese per i cambi climatici, per la salvaguardia dell’ambiente, per la definitiva scomparsa delle politiche volte a cementificare.

Si continua infatti a fare una programmazione urbanistica che dalle intenzioni iniziali è puntualmente disattesa, rimanendo come strumento per una pianificazione basata essenzialmente sugli interventi edilizi ed incentivi volumetrici, in contraddizione con il limitare il consumo di suolo e senza considerare gli effetti che tutto ciò potrebbe creare sulla nostra città e negli ambiti costieri".

Giuliano Fattori
Jessica Amadio

 

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