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Nuovo appalto, rischiano il posto di lavoro 37 lavoratori fragili: "Sarebbe un'ingiustizia"

A manifestare preoccupazione sono i Popolari per Cesena "anche se il bando e la successiva aggiudicazione hanno seguito l’iter previsto dalle normative"

“E’ di questi giorni la notizia dell’aggiudicazione, da parte della cooperativa Coopservice di Reggio Emilia, dell’appalto per i servizi di pulizia di luoghi pubblici a Cesena e in comuni limitrofi, avendo presentato l’offerta economicamente più vantaggiosa. E’ a rischio il posto di lavoro per una ottantina di persone, tra le quali 37 disabili o appartenenti a categorie svantaggiate”. A manifestare preoccupazione sono i Popolari per Cesena.

“Siamo consapevoli che, come chiarito dal Sindaco, il bando e la successiva aggiudicazione hanno seguito l’iter previsto dalle normative vigenti, ma esprimiamo ugualmente la nostra più viva preoccupazione per una situazione che colpirebbe ulteriormente persone già segnate dalla fragilità, per le quali svolgere anche un semplice lavoro è occasione e strumento di realizzazione e di socializzazione” afferma  Francesco Biguzzi. 

“Noi riteniamo che privare del lavoro questi nostri fratelli non solo costituirebbe una ingiustizia sociale, ma causerebbe anche e soprattutto un contraccolpo deleterio sulla loro vita, sulle loro relazioni, sulla stessa loro umanità. Siamo pienamente d’accordo col Sindaco quando afferma che la sfida sia quella di prevedere percorsi speciali al fine di riservare legittimamente certi servizi alle cooperative sociali che fanno opera di inserimento lavorativo di disabili e di altre persone svantaggiate” prosegue il gruppo.

“Noi Popolari per Cesena sosteniamo che tutta la società debba essere vicina e prendersi cura delle persone più deboli e le amministrazioni locali, dal canto loro, devono favorire il lavoro meritorio delle cooperative sociali che ha come fine la cura delle persone svantaggiate, non in senso pietistico ed assistenzialistico, ma puntando alla loro realizzazione umana ed integrazione sociale. Chiediamo che prima delle leggi del libero mercato vengano riconosciute quelle della solidarietà e dell’inclusione. Prima le persone”, conclude la nota del gruppo.

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