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Lavoro, via libera alla nuova legge contro il caporalato: pene più severe

"Era una legge di cui c'era bisogno - spiega Lattuca - per contrastare un fenomeno purtroppo ancora molto diffuso, anche nel cesenate"

VALDINOSI - “Un risultato molto importante del Parlamento: ora c’è un’apposita legge per contrastare il caporalato - afferma Mara Valdinosi, senatrice cesenate del Pd -. Stiamo parlando di un reato gravissimo, particolarmente odioso perché sfrutta persone che fuggono dalla guerra o dalla povertà. Il Paese ha ora una legge di civiltà, che si va ad aggiungere ad altre importanti leggi sui diritti approvate in questa legislatura: il provvedimento definisce cosa significa sfruttamento, introduce sanzioni precise, attribuisce la responsabilità penale anche per le imprese che impiegano lavoratori in condizioni di sfruttamento e non solo al caporale, incoraggia a denunciare le illegalità e migliora le condizioni di sicurezza e di salute dei lavoratori. Vengono introdotti strumenti come la confisca dei beni, l’arresto in flagranza di reato e inoltre sono previste pene da uno a sei anni di reclusione per il caporale e il datore di lavoro che sfrutta i lavoratori".

"Poi agisce sul piano della prevenzione - prosegue la parlamentare democratica - un aspetto dirimente per cambiare la situazione ed agire in modo incisivo anche a livello locale. Fondamentale è la realizzazione territoriale della Rete del lavoro agricolo di qualità, con la sperimentazione del collocamento agricolo e del trasporto dei lavoratori. Morire di fatica non è degno di un Paese civile. Così come non è più accettabile, nel 2016, essere costretti a scegliere tra un lavoro e la perdita della propria dignità: sulla dignità, come ha ricordato il ministro Martina in aula, non si tratta". "Con questa legge ora ci sono tutti gli strumenti per combattere il fenomeno dietro al quale, non dimentichiamolo - conclude Valdinosi - ci sono le agromafie".

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