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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Neve, oltre 2mila treni cancellati. "Risarcimento per gli utenti"

Damiano Zoffoli, Presidente della Commissione Trasporti dell'Emilia-Romagna, ha scritto ai vertici di Trenitalia, CTI e RFI, invitandoli a riferire in Commissione

Disagi infiniti, treni soppressi o bloccati nel gelo delle campagne (specialmente quelli a lunga percorrenza), fermate cancellate, ritardi a due zeri: sono solo alcuni dei disagi subiti dai pendolari durante l’emergenza maltempo, e che continuano tutt’ora, anche se la neve si sta sciogliendo e le temperature stanno rientrando nella norma. Il tutto, senza che venisse fornita la benché minima informazione: “Trenitalia fa scomparire dagli appositi tabelloni i treni soppressi”, ha denunciato il Comitato RomBO.

Anche di questo si è occupata, nei giorni scorsi, l’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, con l’intervento dell’Assessore regionale Alfredo Peri, che ha risposto al question-time: “Le difficili condizioni atmosferiche hanno fatto emergere, con tutta evidenza, la fragilità del sistema ferroviario, sia per quanto riguarda la parte che attiene la tecnologia di gestione della circolazione sia, in particolare, per i forti limiti del materiale rotabile obsoleto che non è in grado di sostenere eventi come quelli verificatisi. Il risultato è che il 50% dei mezzi ha subito danni e ha bisogno di manutenzione straordinaria”.

Alla luce di questi dati, Damiano Zoffoli, Presidente della Commissione Trasporti dell’Emilia-Romagna, ha scritto ai vertici di Trenitalia, CTI e RFI, invitandoli a riferire in Commissione, nella seduta già calendarizzata per giovedì prossimo, in merito ai disservizi del trasporto ferroviario e ai disagi subiti dagli utenti.

“Più di 2000 treni cancellati: un disastro, per gli oltre 100 mila pendolari della nostra Regione. Ci pare evidente – spiega Zoffoli – che Trenitalia non è stata assolutamente capace di gestire l’emergenza. I disservizi non sono dovuti soltanto al ghiaccio sui binari, ma anche a problemi strutturali: materiale rotabile troppo vecchio (avendo, in media, 30-35 anni), peggioramento della frequenza della manutenzione e straordinaria carenza di personale dedicato, soprattutto nelle piccole stazioni, spesso vuote”.

“È ora di mettere fine a questo stato di cose. L’Assessore Peri ha ricordato che, negli anni scorsi, la Regione ha multato le Ferrovie per 12 milioni di euro. Ma evidentemente, anche multe e sanzioni, non bastano più. I cittadini emiliano-romagnoli, attraverso gli impegni finanziari della Regione (parliamo di oltre 117 milioni di euro all’anno per il contratto con CTI), pagano un servizio che vorremmo poter continuare a definire tale. È necessario che con la nuova gara ci siano condizioni di servizio diverse e la Regione costringa l’affidatario ad investire nell’acquisto di nuovo materiale rotabile. Continueremo con forza a chiedere ulteriori sforzi a tutela dei cittadini-pendolari, bistrattati dalle scelte di Trenitalia, e lavoreremo perché cessi, quanto prima, una politica aziendale che spinge al ribasso tutti i servizi. Chi, quotidianamente, per motivi di studio o lavoro, usa il treno per spostarsi, ha il diritto di farlo con sicurezza, in condizioni dignitose, anche considerando che paga in anticipo il prezzo dell’abbonamento” conclude il Consigliere Zoffoli.

 

Intanti interviene la Cisl regionale. “Il protrarsi dei disservizi, dei ritardi dei treni e dell’emergenza del trasporto pubblico regionale dopo alcuni giorni dall’emergenza neve è inaccettabile.  Ora si usi il ricavato della corretta decisione della Regione di sanzionare le FS per risarcire gli utenti, la gran parte dei quali è costituita da lavoratori pendolari, e per garantire migliori condizioni di lavoro al personale delle stesse Ferrovie”. E’ quanto affermato da Giorgio Graziani e Vincenzo Curcio, rispettivamente segretario generale della Cisl Emilia Romagna e  segretario generale regionale della categoria dei trasporti (Fit) del sindacato di via Milazzo, al termine di un incontro congiunto.

“Sebbene ogni anno la Regione paghi alle Ferrovie dello Stato circa 90 milioni di euro per comprare i servizi ferroviari regionali – hanno aggiunto i due sindacalisti-, sempre più spesso, i treni e le carrozze risultano insufficienti rispetto alla richiesta, con frequenti ritardi, sporcizia e disservizi intollerabili per gli utenti, specie per i più deboli, per gli studenti e per i lavoratori pendolari, costretti per necessità logistiche a un utilizzo quotidiano di questo mezzo di trasporto.  E ciò nonostante a partire da luglio scorso ci sia stato un aumento delle tariffe ferroviarie tra il 10 e il 12%.”.

“Ora – hanno concluso Graziani e Curcio - chiediamo che la Regione, oltre a sanzionare doverosamente le FS, nella nuova gara per l’acquisto dei servizi ferroviari regionali riesca a correggere queste storture e ad assicurarsi condizioni di servizio diverso. Una delle poche possibilità per rafforzare le condivise  politiche di sviluppo dell’utilizzo del mezzo pubblico e per alleviare le difficoltà di decine di migliaia di studenti e lavoratori pendolari che per condizioni economiche, per necessità personali o per scelta volontaria utilizzano il treno come mezzo di trasporto”.

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