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Mercato ortofrutticolo di Cesena, Buonguerrieri (Fratelli d’Italia) chiede chiarezza

 “Valutare le conseguenze dell’aggregazione, no a decisioni calate dall’alto e a esperimenti sulla pelle della Romagna”

“L’ipotesi della creazione di una rete regionale dei mercati ortofrutticoli, con Cesena che confluirebbe in un polo con Parma, Bologna e Rimini, genera dubbi e perplessità: vogliamo chiarezza, chiediamo che ogni valutazione sia compiuta per il bene del territorio e non per effetto di subdole manovre politiche”. Ad affermarlo è, per Fratelli D'Italia Cesena, Alice Buonguerrieri, vice coordinatore provinciale e commissario comunale di Fratelli d’Italia.

“La premessa – spiega Buonguerrieri  – è che stiamo parlando di una realtà sana. Quello di Cesena è uno dei principali mercati agroalimentari all’ingrosso in Italia, gestito dalla società For di cui il Comune è socio unico. Basti pensare che Cesena è la cinquantesima città d’Italia, ma con il decimo mercato ortofrutticolo nazionale: il legame con il territorio non solo è imprescindibile, ma è anche la ragione del successo negli ultimi anni. I dati economici dicono che la struttura di Pievesestina, in dieci anni, è stata l’unica con un andamento fortemente in crescita (quasi +40% di fatturato tra il 2007 e il 2017), nel 2019 For ha totalizzato oltre 860mila euro di ricavi, non ha debiti, vanta una crescita del patrimonio netto e della liquidità di cassa. Bene i progetti di potenziamento, ma a questo punto una domanda nasce spontanea: perché c’è un’impellente necessità di far confluire una realtà in salute all’interno di un gruppo con società che non vantano le stesse performance?”.

A questo punto, secondo Buonguerrieri, “si corre il forte rischio di impoverire ulteriormente il territorio. Sorprendono le dichiarazioni del sindaco Lattuca, che parla di decisione non ancora presa salvo poi sostenere che l’aggregazione è inevitabile. Ben vengano le sinergie, ma dal basso. Quella di cui si parla per il mercato ortofrutticolo è invece calata dall’alto. Ricordiamo che la Regione detiene quote di partecipazione dei mercati di Parma, Bologna e Rimini, ma non di quello cesenate. Il timore di essere di fronte all’ennesima manovra politica architettata dal Pd sulla pelle del territorio romagnolo è forte: è successo con l’Ausl unica, con le Unioni dei Comuni e anche col Macfrut, con Cesena che ha perso centralità a vantaggio di Rimini. Proprio quello che rischia di accadere con la rete regionale dei mercati ortofrutticoli, in nome di una presunta migliore competitività tutta da verificare: Cesena non sarebbe più il centro decisionale, le condizioni verrebbero dettate altrove e per l’ennesima volta andrebbe perso il legame con il territorio”. Per questo motivo Fratelli D'Italia Cesena chiede di “valutare con attenzione ogni aspetto. Giovedì si parlerà dell’argomento in Consiglio comunale, il sindaco esca allo scoperto e spieghi come stanno realmente le cose. Bisogna difendere e tutelare Cesena, è quello che Fratelli d’Italia farà anche in questa circostanza”.  

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