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Mdp esce dall'allanza col Pd in Parlamento, ma resta nelle giunte e nelle maggioranze locali

Dopo il nuovo strappo che si è consumato con l'approvazione alla Camera del Rosatellum, la nuova legge elettorale, è arrivato il momento di creare le basi concrete in vista delle incombenti elezioni

Al Castello di Sorrivoli si svolgono le prove per una Sinistra compatta e alternativa al Pd. Dopo il nuovo strappo che si è consumato con l'approvazione alla Camera del Rosatellum, la nuova legge elettorale, è arrivato il momento di creare le basi concrete in vista delle incombenti elezioni. "L'obiettivo? - spiega Maria Elena Baredi, coordinatrice regionale di Articolo 1 Mdp (Movimento Democratico e Progressista) - dare vita finalmente a una Sinistra ampia e veramente di Sinistra, che posa aprirsi anche ai movimenti ambientalisti, al mondo cattolico più illuminato. A tutte quelle persone che, in questi anni, si sono rese conto di come il mondo visto con la lente della sinistra storica fosse molto meglio di quello che stiamo vivendo adesso. Una sinistra che stia accanto ai lavoratori, che faccia battaglie per l'uguaglianza e che concretamente lavori per un mondo migliore, per tutti". 

"Il Pd ha toccato il fondo - spiega ancora Maria Elena Baredi - Non ha più nulla a che fare con la storia della sinistra, è completamente snaturato. Noi presenteremo liste nostre in tutti i collegi e il tempo dei ricatti è finito. Se la destra dovesse vincere non è perché noi non ci alleiamo col Pd per fare squadra, ma perché ha smesso di fare la sinistra. Si sono omologati a dei modelli che non rispondono più alle esigenze del popolo della sinistra, e tutti in questa omologazione forzata abbiamo perso qualcosa. Noi vogliamo riconquistare il nostro spazio, la nostra storia ed essere alternativi al Pd, al Job Act e al Rosatellum". Resta il fatto però che in molte giunte locali i consiglieri passati ad Mdp restano nelle file della maggioranza targata Pd. Dopo questo ennesimo strappo i consiglieri o assessori di Mdp che si trovano in giunta col Pd resteranno al loro posto, a Cesena, Bertinoro e Forlì? "Sì per ora resta tutto uguale. Ci prepariamo per le elezioni della primavera e tutti i movimenti che aderiranno alla nuova sinistra alternativa sarà concentrata nel guardare nella stessa direzione".  C'è il rischio di restare sotto il 3% come lista? "No, non lo vedo proprio come rischio. Anzi". 

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