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"Manca dialogo, in Consiglio ratifica di scelte già prese", Cambiamo incalza su cultura e quartieri

Andrea Rossi: "La discontinuità con il passato, tanto sbandierata in campagna elettorale da parte di Enzo Lattuca, non si vede assolutamente"

Finito il periodo di 'rodaggio' della lista civica “Cambiamo”,che nelle recenti elezioni amministrative maggio/giugno ha portato tre consiglieri a Palazzo Albornoz, e' tempo per i suoi membri eletti di esprimere qualche considerazione, proporre iniziative  e progettare gli interventi futuri.

 “La nostra lista civica – sottolinea Andrea Rossi già candidato alla carica di sindaco – dopo l'estate e 'aver preso le misure' visto che, a parte Luigi Di Placido, io e Enrico Castagnoli siamo completamente nuovi alla politica come espressione di gestione, seppur minoranza, della cosa pubblica, siamo in grado di delineare gli aspetti futuri per rendere sempre più incisiva la nostra presenza nell'assise comunale". 

“Prima di tutto – continua Rossi – è evidente che la discontinuità con il passato, tanto sbandierata in campagna elettorale da parte di Enzo Lattuca, non si vede assolutamente e sempre più si assiste in consiglio a ratifiche di decisioni già prese in altra sede. Dialogo e discussione sono completamente assenti. Da parte nostra, tuttavia, abbiamo delineato alcune linee che, speriamo, dovranno portare il cittadino ad una maggiore partecipazione. Stiamo programmando incontri periodici con esponenti della vita civile per meglio discutere, in assemblee pubbliche, come realizzare contributi significativi alla gestione della città con idee ed iniziative dal basso. Cerchiamo quindi una nuova collaborazione con tutti e questo, credo, può essere di vantaggio rappresentare una lista civica fuori da colori predefiniti”. 

I temi culturali e una nuova visione democratica e fattiva dei quartieri diventano assi pregnanti del processo politico portato avanti da Cambiamo. “Sugli aspetti culturali della città – evidenzia Enrico Castagnoli, eletto con il maggior numero di suffragi fra tutti i candidati – ci saremmo aspettati una maggiore incisività nel rompere con il passato da parte di Lattuca. Invece nulla si è mosso. La Biblioteca Malatestiana  avrà, cosi è stato promesso, un nuovo direttore scientifico, ma da quel che sembra eserciterà più funzioni di gestore che fautore di innovazione e ricerca. Non si può certo dire che la biblioteca è gestita come dovrebbe una  “Memoria del Mondo”, ben sei chilometri di libri giacciono in un deposito in via Piave da diciassette anni, con grandi difficoltà per consultarli e con un affitto che fino ad oggi ammonta ad oltre un milione di euro.” 

“A questo – continua il consigliere – aggiungiamo che a fine anno scade la  convenzione Teatro Bonci – Ert, si dovrà pur discutere se rinnovarla, aggiungere o modificare qualcosa oppure trovare  nuove relazioni? E poi la pinacoteca nel palazzo dell'Oir? Il tanto decantato polo museale sarà veramente una chimera perchè non ci sono i soldi? Noi dobbiamo constatare che le risorse non sono certo spese bene e per questo vale, ma non  solo, per l'affitto pagato in via Piave”.

 Se la cultura, per la lista civica Cambiamo, fa acqua lo stesso dicasi per la partecipazione pubblica rappresentata nel  suo aspetto più eclatante: i quartieri. “Il consiglio comunale ha deliberato una sottocommissione, legata alla quarta commissione – dice Luigi Di Placido – che ha il compito di realizzare il nuovo regolamento dei quartieri. Noi crediamo che in questi organi si decida la vera partecipazione del cittadino. Da un lato auspichiamo, a parità di personale, che molti servizi pubblici vengano decentrati alle sedi di quartiere anche per fidelizzare l'utente e nello stesso tempo scolorire politicamente le rappresentanze con i partiti che fanno un passo indietro "A questo riguardo – continua Di Placido – siamo favorevoli a forme elettive, già utilizzate in altre città, come quella di convogliare chi vuole offrirsi in un'unica lista dove poter essere votato in modo da non essere più espressione di un partito o movimento politico”.

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