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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Il M5S mette ai voti l'espulsione di Paolo Marani. Sarà scomunicato?

Uno dei fondatori, Paolo Marani è ad un passo dalla cacciata; ma intanto è autosospeso insieme a Vittorio Valletta. L'espulsione del dissidente tra i dissidenti sarà messa ai voti martedì stasera

Uno dei fondatori del M5S, Paolo Marani è ad un passo dalla cacciata. Intanto il "dissidente" si è autosospeso insieme ad un altro cavallo da corsa Vittorio Valletta. Entrambe potevano dare un contributo notevole alle prossime amministrative, ma non sembra che la corsa sia partita col piede giusto. Infatti l'espulsione del dissidente tra i dissidenti sarà messa ai voti martedì stasera. La tesi è confermata dalla portavoce e consigliera comunale Natascia Guiduzzi in una nota in cui precisa che “l'assemblea sta valutando l'allontanamento definitivo (di Marani, ndr) in seguito ad atteggiamenti irrispettosi nei confronti di altri attivisti che non combaciano con una convivenza educata e civile”.

Cosa può aver mai fatto di male per meritare l'espulsione, o meglio la scomunica? Per la consigliera il motivo va ricercato nel fatto che Marani e Valletta “non condividono lo spirito che sta alla base delle scelte politiche del Movimento, mettendo in discussione numerose e ripetute volte gli indirizzi presi dell'assemblea”.

Ecco invece cosa ha scritto su facebook l'interessato che ha deciso di non lasciare ad altri (leggi a Guiduzzi) la spiegazione della propria autosospensione.
“Il movimento che volevo io a Cesena era quello delle origini, semplici cittadini che saltano il meccanismo di delega e cercano di applicarsi per gestire in prima persona e con buonsenso i beni pubblici. Per fare questo servono cittadini indipendenti e consapevoli, capaci di fare rete assieme, non certo persone il cui scopo principale sembra essere l'assecondare l'ortodossia del gruppo, per sentirsi importanti e depositari di una verità rivelata. Per questo mi sono autosospeso dal gruppo di Cesena […].

“Quando invece diventa "tu sei fuori perché non accetti che gli altri sono tutti nemici e noi siamo tutti puri", allora la politica diventa qualcos'altro, l'autoconservazione di sé stessa, l'istinto di protezione del gruppo (che è esso stesso una casta), con conseguente violenza verbale autoimmune nei confronti degli attivisti stessi. Esattamente come avviene nei partiti che si vorrebbe criticare. E io di violenze verbali ne ho ricevute pure troppe, e intollerabili”.

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