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Liberaldemocratici: "Diamo un futuro a idee che meritano di averlo"

Luigi di Placido e Paolo Montesi, neo fondatori dei Liberaldemocratici per Cesena tornano a battere sul perché della propria scelta. "La nostra scelta non è in alcun modo una rottura, se non con l'immobilismo e la progressiva rassegnazione alla scomparsa di una presenza"

Luigi di Placido e Paolo Montesi, neo fondatori dei Liberaldemocratici per Cesena tornano a battere sul perché della propria scelta. "La nostra scelta non è in alcun modo una rottura, se non con l'immobilismo e la progressiva rassegnazione alla scomparsa di una presenza. Di più: andiamo dicendo da anni che occorre costruire una prospettiva credibile e coraggiosa alla nostra tradizione culturale, anche e soprattuto attraverso azioni coraggiose e dirompenti, e per questo ci sentiamo di interpretare in piena continuità l'evoluzione politica di un progetto liberaldemocratico capace di unire sensibilità e appartenenze diverse".

"Ci sarebbe piaciuto che l'impegno dedicato ad altro fosse stato utilizzato per entrare nel merito dei temi che abbiamo indicato come sostanza del confronto politico dei prossimi mesi. Temi che, peraltro, sono i medesimi che con coerenza e tenacia portiamo avanti da tempo, e sui quali è stato pubblicamente riconosciuto il nostro impegno. Il nostro obiettivo è tanto semplice quanto ambizioso: aggregare donne e uomini con strumenti diversi da quelli utilizzati fino a ieri, che oggi mostrano in maniera evidente i loro limiti".

"Ci rifiutiamo di accettare passivamente che un mondo laico, liberale, democratico, repubblicano non abbia un riferimento forte e credibile nel panorama politico locale, solo perché gli egoismi e l'inettitudine hanno il sopravvento.
Per quel mondo c'è ancora uno spazio, ma va conquistato in maniera nuova, allargando i confini delle vecchie appartenenze e preferendo i contenuti agli schieramenti. Invece, quasi che i contenuti fossero una variante trascurabile, sentiamo parlare e leggiamo solo di schieramenti, che peraltro si propongono come semplice sommatoria di sigle, senza nessuna capacità di apertura a nuove esperienze, destinandosi così a puri cartelli elettorali che finiscono il giorno dopo le elezioni, con grande vantaggio delle forze maggiori".

"Quale occasione migliore, invece, per lanciare un messaggio di novità e di lungimiranza, capace di avvicinare anche i tanti che oggi vivono la politica dei simboli e degli schieramenti con distacco se non disgusto? Noi vogliamo parlare di problemi, con chiunque sia disposto a farlo, come ci è stato sempre insegnato, verificando su di essi distanze o vicinanze, con la forza che deriva dalle idee che si rappresentano e senza complessi di inferiorità: dopo un confronto di questo tipo, il dibattito politico è comunque più ricco".

"E vogliamo parlare di problemi non in maniera astratta, ma per proporre soluzioni concrete, delle quali anche nella nostra città c'è tanto bisogno. Così si può diventare interlocutori di tutti coloro che vogliono proposte e risposte, e non pregiudizi e stanche contrapposizioni. Questo sarà il nostro campo di azione, in perfetta coerenza con la cultura alla quale apparteniamo, e alla quale vogliamo dare il futuro che merita, a maggior ragione a Cesena. Le testimonianze di solidarietà ricevute in questi giorni sono un ulteriore stimolo ad andare avanti, consapevoli del servizio che si sta rendendo alla propria città e alla propria identità".

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