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Lavori interrotti sull'E45, Morrone (Lega): "Stiamo monitorando la situazione"

Il sottosegretario alla Giustizia: "Sospensione dei lavori per motivi giuridici, governo non ha nessuna responsabilità"

“Non c’era bisogno dell’ennesima lettera dei sindaci di Bagno di Romagna e Cesena perché io mi interessassi della nuova interruzione dei lavori al viadotto del Puleto nell’E45. Fin da subito, infatti, mi sono messo in contatto con Anas e ho successivamente interpellato la Procura di Arezzo". Lo dichiara in una nota il sottosegretario alla Giustizia e segretario della Lega Romagna Jacopo Morrone.

"Di evidente emerge che il cronoprogramma delle attività di Anas, prima dell’interruzione delle attività, era in linea con quanto previsto all’inizio dell’intervento. Sarebbero intervenute motivazioni di ordine giuridico che hanno determinato la sospensione dei lavori, per altro, per un periodo limitato, secondo quanto mi ha assicurato il procuratore, al quale ho rappresentato le nostre preoccupazioni per il dilatarsi dei tempi. Sarà certamente mia cura tenere monitorata la situazione". 

Il segretario della Lega Romagna sottolinea "che, ovviamente, il Governo non ha alcuna responsabilità su questo nuovo stop delle attività. Per quanto riguarda la statale Tiberina, apprendiamo che si sta concludendo l’iter delle autorizzazioni, con gli ultimi nulla osta. L’impresa sarebbe già pronta e a breve inizieranno i lavori che dureranno, come noto, diversi mesi. Siamo perfettamente consapevoli dei danni che questa ulteriore interruzione potrà causare, che si assommeranno a quelli già subiti". 

"E’ evidente, tuttavia, - conclude Morrone - che Anas si è attivato nei tempi previsti e che il Governo ha già dato le prime risposte alle richieste del territorio. Emerge, purtroppo, ancora una volta, dalla lettera dei sindaci, l’obiettivo di interpretare responsabilità e accadimenti in chiave politica. Intento che certamente non facilita la risoluzione del problema e che, di certo, non serve a tutelare e ad aiutare la popolazione danneggiata dalla chiusura dell’arteria”.

Uil: "Auspicio è che arrivi una risposta su ammortizzatori sociali e aiuti alle imprese"

"Di E45 si parla molto ma non abbastanza sul piano delle prospettive. Le note vicende del viadotto “Puleto” e le conseguenze su economia, lavoro e società, sono una realtà molto dura con la quale si è appena iniziato a fare i conti. Aprire gli occhi, dovrebbe essere la reazione per evitare nuove “emergenze”.  La Uil Cesena ha compartecipato al lavoro corale per gestire la crisi, l’auspicio è che arrivi una risposta organica su ammortizzatori sociali e aiuti alle imprese. Questa risposta è nella esclusiva responsabilità del Governo, ed è obbligo ribadire che i cittadini valuteranno i tempi e la qualità di una risposta che si fa molto attendere. Ribadiamo massima fiducia nell’operato della Procura, che in un Paese abituato alle tragedie, svolge, fra gli altri, un lavoro di prevenzione. Abbiamo più volte in questi anni, manifestato la nostra contrarietà alla esclusione della E45 dal piano delle opere strategiche nazionali. La Romagna, soffre di una complessiva carenza nelle infrastrutture della mobilità, con ripercussioni sullo sviluppo di un’area produttiva importante e su un ammodernamento in sintonia con le esigenze di impatto ambientale".

"Auspicando un ripensamento 'politico' sul ruolo della E45, è al momento insostenibile pensare di condannare il corridoio viario della E45, ad una manutenzione infinita,  considerando quasi “normale” viaggiare a senso unico alternato. Vi sono evidenti problemi di sicurezza, di impatto ambientale e di scorrimento adeguato; una situazione che è un errore politico prima che una responsabilità del gestore. Le uscite di San Vittore e San Carlo, che servono importanti zone produttive del cesenate, sono chiuse da mesi, con pochissimi operai a svolgere i discontinui lavori, e con il cartello segnaletico che indica una data di riapertura costantemente prorogata. Se queste sono le premesse è lecito che anche i candidati Sindaci dei vari Comuni serviti, si preoccupino di chiedere pubblicamente ad Anas, se è normale spostare il fine lavori e quindi i disagi? È lecito quindi conoscere la data di riapertura degli svincoli sopracitati, è infine lecito sapere se il tratto chiuso per asfaltatura, da Borgo Paglia in direzione Ravenna, riaprirà nei tempi indicati? È necessario riprendere l’abitudine a considerare questa infrastruttura patrimonio dei cittadini e non del gestore. Su questi temi, il sistema Romagna deve pretendere più rispetto, avere più coraggio, idee e soluzioni per lo sviluppo di una rete viaria, che oggi non ha nessuna nuova infrastruttura prevista e che ha collegamenti congestionati e inquinanti, e di conseguenza lenti e inadeguati alle sfide dello sviluppo. Serve un cambio di passo, perché sviluppo, occupazione, redditi e stato sociale, hanno bisogno di fatti concreti". 

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