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Lattuca: "Contagi, non siamo più impreparati. Ora riprendiamo il filo interrotto della nostra idea di città"

“Rispetto al mese di marzo, non solo noi come Cesena, ma noi come 'mondo' non ci faremo trovare impreparati, in grado di reagire e di curare chi viene colpito dalla malattia"

“Anche noi abbiamo voglia di tornare di parlare di politica davanti a un pubblico”: il sindaco Enzo Lattuca non ha fatto mistero del desiderio suo e della giunta di un ritorno alla normalità, calcando lunedì sera, per la prima volta dopo mesi, un palco, quello della Festa dell'Unità di Cesena, in sicurezza sotto un tendone aperto e con il rigido distanziamento delle sedie del pubblico. L'occasione è stato il bilancio del primo anno dell'amministrazione Lattuca, alla presenza degli assessori e col 'pungolo' delle domande dei giornalisti dei media locali. Ne sono uscite più di due ore di progetti e analisi del presente. Anche se a fare la parte del leone resta inevitabilmente il tema 'Coronavirus', “che mandato all'aria piani e cambiato le priorità”. Con la promessa per i prossimi mesi: contagi o non contagi, “vogliamo riprendere il filo dell'idea di città che vogliamo realizzare nei prossimi anni”.

Per settembre, “non è realistico non aspettarsi un aumento dei contagi”, spiega il sindaco. “Ma rispetto al mese di marzo, non solo noi come Cesena, ma noi come 'mondo' non ci faremo trovare impreparati, in grado di reagire e di curare chi viene colpito dalla malattia. Abbiamo tutti gli strumenti per convivere e contrastare l'epidemia senza la soluzione estrema del lockdown”. Ed ancora Lattuca: “Non saranno mesi difficili come quelli che abbiamo vissuto, ma dovremo dare risposte chiare e cogliere con dinamismo le sfide che si pongono”. Per il primo cittadino cesenate “la chiusura delle discoteche era fisiologica e anzi andava fatta qualche giorno prima, e non credo che potranno riaprire nei prossimi mesi, e questo non perché si vuole colpire i giovani, ma per la natura stessa del divertimento in discoteca che impedisce il distanziamento”.

Il primo banco di prova “per dire che viviamo in un mondo simil-normale” sarà la riapertura delle scuole. E se sarà necessario - nelle scuole come negli altri servizi alle persone per anziani, disabili e indigenti – ripristinare i servizi con livelli simili a quelli precedenti il Covid-19, non si potrà prescindere, spiegano il sindaco e l'assessore al Welfare Chicca Labruzzo, dal “rispetto dei protocolli di sicurezza e dalla corresponsabilità delle famiglie”. Il Comune si trova, da parte sua, a erogare servizi con un effetto negativo del Coronavirus di circa 9 milioni di euro in meno nelle casse municipali su un volume di bilancio totale di circa 100 milioni di euro.

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E in attesa dell'impiego dei 'recovery fund' europei a livello nazionale (Cesena sia è associata alla richiesta che una parte dei fondi venga gestita dagli enti locali), l'amministrazione studia le nuove modalità di sostegno ai comparti in crisi. In alcuni casi rivedendo le soluzione già adottate, come la concessione del suolo pubblico gratuito per i pubblici esercizi e nei parchi per permettere la convivialità e l'attività sportiva all'aperto e quindi in maggiore sicurezza. “In centro è stato fatto un esperimento in emergenza. Il bilancio? Un esperimento riuscito, ma pur sempre un esperimento. Ora servirà una valutazione di cosa ha funzionato e cosa no, la convivenza coi residenti in centro, ma anche una revisione sui costi, perché il suolo pubblico, per un fatto di giustizia e non tanto per riempire le casse del Comune, deve avere un costo proprio perché 'pubblico' e quindi dare un beneficio per la comunità”.

Numerosissimi i progetti su cui il vicesindaco Christian Castorri e gli assessori Carmelina Labruzzo, Francesca Lucchi, Cristina Mazzoni, Carlo Verona, Camillo Acerbi hanno relazionato (assente, per ferie, l'assessore Luca Ferrini). Il sindaco, punzecchiato dai giornalisti, ha pure toccato i temi più politici. Sferzante sull'opposizione di centro-destra: “Vediamo un'assenza di proposte alternative capaci di stimolarci”. E su un futuro ed eventuale rapporto con Movimento 5 Stelle cesenate, ora che si sta ventilando a livello nazionale di rendere più strutturale un'alleanza Pd-M5S, Lattuca mantiene aperta una porta: “Sempre disponibili a confrontarci sui temi, ma per esempio a differenza delle elezioni della vicina Faenza, dove i 5 Stelle non fanno mistero di voler appoggiare candidati condivisi col centro-sinistra, a Cesena c'è sempre stata una barriera, che nasce da quando a livello nazionale c'era l'odio nei confronti del Pd”. E chiude: “Non abbiamo le energie e il tempo per dedicarci ora allo scacchiere politico, anche perché a Cesena si voterà tra 4 anni e nella politica nazionale è un tempo in cui gli equilibri possono cambiare anche 2-3 volte. Oltre le energie non ne abbiamo neanche tanto il bisogno”. (Foto Francesco Botta)

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