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La mozione sul piccolo Charlie ha diviso il Consiglio comunale

La mozione ha avuto 9 voti favorevoli, nove contrari e quattro astenuti.

Ha diviso il Consiglio comunale la mozione presentata dal consigliere comunale Stefano Spinelli sulla vicenda di Charlie, il piccolo malato di 11 mesi di vita, con un destino segnato e la cui vicenda ha fatto discutere il mondo. "Avevo presentato una mozione per tenere alta l'attenzione della comunità su questa vicenda, e per sottolineare politicamente che essa rappresenta un precedente pericoloso per la futura affermazione del diritto alla vita e del diritto alla libertà di cura per tutti". La mozione ha avuto 9 voti favorevoli, nove contrari e quattro astenuti.

"Cesena ha avuto la possibilità di schierarsi a fianco del piccolo Charlie e di dire che mai più dovrebbero accadere situazioni simili. C'è riuscita solo per metà - ha proseguito Spinelli -. La mozione potrebbe - per regolamento dell'assemblea - ripresentarsi al prossimo Consiglio, per verificare ulteriormente le scelte espresse da ciascuno, ma già giovedì sapevamo che sarebbe stato troppo tardi". Ma per il piccolo non c'è stato nulla da fare. Il piccolo Charlie è morto per decisione di un giudice inglese, che ha confermato la decisione assunta già nel novembre 2016 dai medici dell'ospedale Great Ormond (che aveva in cura il piccolo) di sospendere le cure e togliere i sostegni vitali. E così è stato fatto.

"La decisione è stata assunta contro la volontà dei genitori - prosegue Spinelli -. Quest'ultimi avrebbero voluto dapprima sottoporre il bimbo a una cura sperimentale, per la quale si era speso anche l’Ospedale del Bambin Gesù; e poi, sfumata tale possibilità - per il tempo perso in pratiche giudiziali, vista l'opposizione dei medici – avrebbero voluto riportarlo a casa, accompagnandolo negli ultimi giorni di vita. Gli è stato negato. E’ stato negato ai genitori non solo di fare ogni sforzo per aiutare a vivere Charlie. E’ per questo che anche per Cesena quello che è successo in Inghilterra è rilevante".

"L'esperienza in Consiglio Comunale però è stata significativa ed umanamente educativa, permettendo a diversi di noi, consiglieri comunali, di incontrarsi come persone, prima che come politici, mossi da una medesima sollecitazione, pur se appartenenti a differenti schieramenti e a differenti riferimenti culturali - conclude -. Ecco, l’eredità che ci lascia il piccolo guerriero Charlie credo possa essere la novità di un incontro fra persone che hanno a cuore l’uomo e il suo destino, e che di fronte a una vicenda “estrema”, si sono lasciati interrogare ascoltando le ragioni profonde del proprio cuore e della propria esperienza. Ringrazio di cuore tutti i consiglieri che hanno partecipato al dibattito in Consiglio Comunale, ma soprattutto ringrazio i colleghi che hanno avvertito il medesimo stridore tra questa vicenda e la propria umanità".

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