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La Lega: "Tardiva la riorganizzazione degli ospedali, assurdo un reparto Covid al Nuovo Roverella"

"Si ipotizza un reparto al Nuovo Roverella, ovvero in una casa residenza per anziani che dovrebbe essere super protetta dal virus"

“Difficile fare peggio. La risposta del sindaco Lattuca alla nostra interrogazione sui Covid-hotel non solo è particolarmente confusa, ma contiene previsioni che lasciano sbalorditi. La sintesi è che a Cesena non si è trovata la disponibilità di una struttura da adibire all’accoglienza dei pazienti Covid in via di guarigione, per cui si ipotizza un reparto al Nuovo Roverella, ovvero in una casa residenza per anziani che dovrebbe essere super protetta dal virus”. Lo affermano i consiglieri del Gruppo Lega, replicando alla risposta del sindaco Enzo Lattuca a un’interrogazione.

“Il sindaco, infatti, fa confusione. Ci sarebbero due tipologie di Covid-hotel, l’una per pazienti sintomatici non gravi (sono quattro in regione, tutti in Emilia), l’altra per chi è asintomatico ma non può passare la quarantena a casa propria (due nella nostra provincia, a Forlì e Bertinoro). Strutture pressochè vuote. Ma questo già lo sapevamo. La nostra proposta era quella di organizzare a Cesena una struttura intermedia a bassa intensità per pazienti in dismissione in modo da liberare i posti letto di cui lo stesso sindaco paventava la futura carenza. Dalla risposta del sindaco emergono quindi molti più dubbi che certezze. Lattuca, infatti, afferma che i posti letto Covid al Bufalini sono oltre 120 e che solo 6 di 23 posti letto di terapia Intensiva sono al momento occupati da pazienti Covid. Dichiara poi che ‘nel cesenate l’andamento dell’infezione da Covid19 vede un aumento di incidenza…con conseguenti ripercussioni sull’ospedale Bufalini’, ma non spiega cosa significhi ‘incidenza’, né quali siano queste ipotetiche ripercussioni. L’eventuale aumento di sintomatici significherà più ospedalizzazioni o, come sarebbe auspicabile, più cure a domicilio dove possibile? Ma il punto è un altro. In previsione dell’annunciato aumento di contagi, anche grazie alla stagione invernale, si sarebbe dovuto apprestare un piano per tempo".

"Al contrario - proseguono - leggendo le previsioni enunciate dal sindaco, è evidente che si procede per approssimazioni successive, con soluzioni intempestive e, a nostro avviso, abborracciate. La più incredibile è quella già citata di attivare 16 posti letto per post acuti al Nuovo Roverella per ‘alleggerire gli ospedali’. Poi c’è la tardiva previsione di riorganizzare l’intero presidio ospedaliero ‘Bufalini, Marconi, Angeloni’ ma in modo raffazzonato, ne sia esempio l’ipotesi di attivare all’Angeloni di San Piero in Bagno un’area di degenza per pazienti Covid post acuti trasferiti dal Bufalini. L’auspicio è che questi ultimi siano esclusivamente pazienti residenti nei comuni della Valle del Savio e non nella pianura, perché in caso contrario potrebbe trattarsi di una soluzione priva di logica e solidarietà”.

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