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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La Lega critica con il sindaco: "La Cesena di Lattuca manca di un'idea complessiva"

“Lattuca, in perfetta continuità con le passate amministrazioni Lucchi, promette futuribili progetti per la città che, tuttavia, hanno per ora costi e tempi di realizzazione indeterminati"

“Una narrazione surreale quella del sindaco Enzo Lattuca che, in un’intervista, racconta la sua personale visione della realtà a fine 2020 e inizio 2021. La comunità cesenate, a dire di Lattuca, ha manifestato di fronte all’emergenza Covid ‘una tenuta economica inaspettata’. Lo vada a dire alle centinaia di piccoli imprenditori, gestori di bar, ristoranti e palestre e a molti commercianti che da oltre dieci mesi, nonostante gli investimenti fatti per adeguarsi alle stringenti regole sanitarie, hanno subito chiusure indiscriminate e senza valide motivazioni. Lo vada a dire agli ambulanti a cui il Comune di Cesena non ha risparmiato neppure la Cosap o ai giovani professionisti, i primi a soffrire di una crisi che qualunque amministratore lungimirante capirebbe essere incombente. Certamente la Romagna è un’area solida dal punto di vista economico, ma il 2020 è stato disastroso e le sue ricadute avranno effetti negativi sul 2021. E non c’è alcuna prospettiva di ripartenza grazie al governo Conte di cui il PD è grande azionista”. Lo affermano in una nota i consiglieri comunali della Lega, commentando un’intervista rilasciata dal sindaco di Cesena a fine anno.

“Lattuca, in perfetta continuità con le passate amministrazioni Lucchi, promette futuribili progetti per la città che, tuttavia, hanno per ora costi e tempi di realizzazione indeterminati. Come il nuovo ospedale di cui sentiamo parlare da anni ma per il quale, secondo il sindaco, ‘attualmente c’è solo un’idea’ e di ‘preciso’ non si sa quando sarà realizzato. C’è poi ancora in ballo il costoso progetto delle ‘Tre Piazze’ in centro storico. Un’eredità lasciata dalla precedente amministrazione che doppierà inevitabilmente il fallimento di piazza della Libertà. Abbiamo ripetutamente chiesto di bloccare il progetto finchè c’era tempo, di non buttare gli oltre tre milioni necessari di risorse pubbliche in un’opera inutile e dannosa. Niente da fare. Cesena rimane al palo: non ci sono nè una visione complessiva della città, né un disegno per il suo futuro. La città, a nostro avviso, ha tre punti di forza: la posizione, la produzione e la trasformazione di prodotti agricoli di alta qualità e alcune grandi eccellenze culturali. Cesena potrebbe essere annoverata tra le mete ambite del turismo d’arte e eno-gastronomico, ma dovrebbe volare alto. Oggi non basta più il piccolo cabotaggio, bisogna investire, bisogna fare rete sul territorio e non disperdere risorse in più progetti di corto respiro. Purtroppo le amministrazioni a guida Pd procedono da anni in modo discontinuo e troppo frammentario. C’era il grande progetto del museo della città nel complesso di Sant’Agostino che avrebbe potuto essere un polo culturale unitario di altissimo interesse. Accantonato. E la ‘Malatestiana’, la ‘memoire di monde’? Neppure molti cesenati sanno ancora cosa sia”.

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