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La guerra irrompe in Consiglio, Dall'Ara: "E' il più grande fallimento umano, vicini al popolo ucraino"

"Tutto il consiglio comunale di Cesena è vicino al popolo ucraino, il conflitto ci spezza il cuore. Le immagini che vediamo in tv ci sconvolgono, questo è un conflitto assurdo"

"Tutto il consiglio comunale di Cesena è vicino al popolo ucraino, il conflitto ci spezza il cuore. Le immagini che vediamo in tv ci sconvolgono, questo è un conflitto assurdo, l'unica certezza è che la guerra è il più grande fallimento umano. Nel mondo ci sono tanti altri conflitti e molti popoli in difficoltà, la nostra attenzione deve essere rivolta a chi scappa dalle guerre". E' stato questo l'accorato intervento di Nicoletta Dall'Ara, presidente del consiglio comunale di Cesena. Giovedì pomeriggio è stato affrontato il tema del conflitto tra Russia ed Ucraina ed è intervenuto anche il sindaco Lattuca.

Nicoletta Dall'Ara nel suo intervento ha anche richiamato un brano del discorso pronunciato da papa Francesco in occasione della Giornata della Pace, che si celebra il primo gennaio di ogni anno: “La guerra, lo sappiamo, comincia spesso con l’insofferenza per la diversità dell’altro, che fomenta il desiderio di possesso e la volontà di dominio. Nasce nel cuore dell’uomo dall’egoismo e dalla superbia, dall’odio che induce a distruggere, a rinchiudere l’altro in un’immagine negativa, ad escluderlo e cancellarlo. La guerra si nutre di perversione delle relazioni, di ambizioni egemoniche, di abusi di potere, di paura dell’altro e della differenza vista come ostacolo. Il mondo non ha bisogno di parole vuote, ma di testimoni convinti, di artigiani della pace aperti al dialogo senza esclusioni né manipolazioni. Infatti, non si può giungere veramente alla pace se non quando vi sia un convinto dialogo di uomini e donne che cercano la verità al di là delle ideologie e delle opinioni diverse. La pace è un edificio da costruirsi continuamente, un cammino che facciamo insieme cercando sempre il bene comune e impegnandoci a mantenere la parola data e a rispettare il diritto”.

Non è mancato un omaggio ad una grande donna come Bertha von Stuttern che nel 1905 ricevette il premio nobel per la pace, considerata anche la ricorrenza appena trascorsa dell'8 marzo.

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