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"L'emergenza casa coinvolge sempre di più Cesena", da Fondamenta un ventaglio di proposte

"Attualmente sono circa 700 le famiglie in attesa di un alloggio pubblico nella nostra città"

"In Italia attualmente più di 50.000 persone non hanno una casa dove restare. Questa realtà coinvolge, sempre di più, anche a Cesena, - fino ad arrivare alle porte stesse del nostro Comune (come dimostrano recenti fatti di cronaca) - non solo persone in difficoltà economica, ma anche studentesse e studenti universitari, chi è discriminato per il diverso colore della pelle, chi, essendo partita IVA, non ha uno stipendio da dipendente. Attualmente sono circa 700 le famiglie in attesa di un alloggio pubblico nella nostra città". Lo afferma Fondamenta-Cambiamo Cesena dal basso.

"Successivamente ad un recente incontro con la "Fondazione per lo sviluppo di contratti di locazione abitativi di Cesena (Fondaffitto)" Fondamenta-Cambiamo Cesena dal basso, lancia questo appello all’amministrazione comunale, invitando tutte le realtà (politiche ed associative) ad aderire ed unire la loro voce alla nostra (inviare una mail a fondamenta.cesena@gmail.com per sottoscrivere l'appello)".
"Ecco il ventaglio di proposte. Rendere economicamente insostenibile tenere “sfitte” le abitazioni in possesso di privati, tramite l’aumento delle aliquote comunali (IMU e TARI) in misura proporzionale al numero di annualità nelle quali ciò è avvenuto Facilitare il lavoro della Fondaffitto promuovendo l’integrazione delle banche dati che permettono la mappatura del territorio al fine dell’individuazione delle abitazioni adatte a seguire un percorso di affitto concordato o calmierato. Incrementare i fondi per il sostegno all’affitto rivolti ai nuclei familiari oltreché predisporre modalità di accesso facilitate agli stessi. Promuovere la costituzione nei neoeletti Consigli di quartiere di Commissioni dedicate a monitorare e proporre soluzioni per il tema dell’abitare (proposta che apriamo a tutte le formazioni politiche con Consiglieri eletti nei quartieri cesenati)".

"In rapporto all’ACER - prosegue Fondamenta - occorre recuperare e riqualificare quelle case popolari oggi non usate perché non agibili o prive di servizi minimi necessari. Implementare quindi un piano strutturale per le case popolari per superare l’emergenza casa e diminuire la lunghissima lista d’attesa della graduatoria, anche senza costruire nuove cubature ma lavorando sull’esistente, o su quanto pianificato ma non effettivamente attuato (si pensi anche solo al progetto relativo a Viale Europa)".

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