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Irst "statalizzato"? La replica: "Università disponibile a subentrare alla Fondazione"

"Nel corso degli ultimi mesi si è determinata la necessità da parte di tre Fondazioni di cedere parte delle loro quote societarie, pur manifestando queste la volontà di rimanere anche con una quota simbolica"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

In riferimento agli articoli di stampa che nei giorni scorsi hanno criticato una supposta volontà di controllo regionale sull’IRST questa Direzione Generale ritiene indispensabile puntualizzare la realtà dei fatti. Allo stato attuale la compagine societaria dell’IRST è costituita per il 69,6% da Soci pubblici (Regione Emilia-Romagna, AUSL della Romagna e Comune di Meldola) e per il 30,4% dai soci privati no profit (Fondazioni Cassa di Risparmio della Romagna e IOR). In estrema sintesi lo Statuto dell’IRST prevede che la partecipazione societaria sia attribuibile al massimo per il 70% ai soci pubblici, che la gestione ordinaria sia affidata al Consiglio di Amministrazione e al Direttore Generale, mentre l’Assemblea dei Soci assume le funzioni di indirizzo e le decisioni strategiche con una maggioranza qualificata del 75%.

Nel corso degli ultimi mesi si è determinata la necessità da parte di tre Fondazioni di cedere parte delle loro quote societarie, pur manifestando queste la volontà di rimanere anche con una quota simbolica all’interno della compagine societaria, elemento che denota il loro attaccamento a questa struttura che hanno contribuito a realizzare e a sviluppare nel corso di questi anni. In tale contesto la Regione Emilia-Romagna, al fine di rafforzare l’Istituto,  ha espresso interesse, previa variazione dello Statuto, ad aumentare la  componente pubblica aumentando la propria partecipazione azionaria oppure favorendo l’ingresso nella compagine societaria anche dell’Università degli Studi di Bologna che ha espresso anch’essa interesse verso tale operazione.  Allo stato attuale i Soci privati, per quanto concerne le quote messe in vendita da due Fondazioni hanno preferito mantenere l’equilibrio societario, ed è in corso pertanto l’acquisizione di queste da parte dello IOR, essendosi espletati gli adempimenti previsti dallo Statuto. Per quanto concerne invece le rimanenti quote rese disponibili dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, i soci privati hanno recentemente formalizzato al Presidente e all’Assessore della Regione Emilia-Romagna, Socio di maggioranza, il loro interesse all’ingresso nella compagine societaria della Università degli Studi di Bologna, come peraltro auspicato nel recente documento licenziato dalla Conferenza Territoriale Socio Sanitaria della Romagna sulla  Rete Oncologica.

Personalmente ritengo tale opzione di strategica per il futuro dell’Istituto, per le grandi opportunità che si aprono di sviluppare le già proficue collaborazioni esistenti con l’Ateneo bolognese, in particolare per lo sviluppo delle reti formative in Romagna e per l’attività di ricerca. Voglio poi sottolineare che il ruolo svolto dalla Regione, in questa come in altre occasioni, ha sempre teso al rafforzamento dell’IRST, come testimonia il forte impegno garantito in questi anni dalla Regione stessa attraverso l’importante sostegno economico finanziario sulla gestione corrente che ammonta a circa 8 milioni di euro/anno, a dimostrazione dell’importanza che l’Assessorato regionale riconosce all’IRST e alla funzione che svolge a favore dei cittadini. 

Tale importante sostegno non si è mai tradotto in alcuna forma di ingerenza: posso testimoniare che nei due anni di direzione dell’Istituto la collaborazione in sede di Consiglio di Amministrazione con i consiglieri di nomina regionale è stata proficua e continuo è stato il supporto tecnico garantito.  

Come Direttore Generale dell’Istituto sono stato costantemente invitato agli incontro promossi dall’Assessorato con tutte le Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie, e coinvolto nelle tematiche di programmazione di carattere generale e specifico per l’area oncologica. Questo coinvolgimento, certamente molto utile per l’Istituto, è testimonianza del riconoscimento del ruolo pieno dell’IRST nella Rete Assistenziale del Servizio Sanitario Regionale.

Giorgio Martelli
Direttore generale IRST IRCCS

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