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Interrogazione della Lega: "17.500 euro all'associazione per supportare il processo partecipativo"

“Dalla delibera dirigenziale con cui si attribuisce l’incarico, certamente espressa nei termini di legge, emerge che la procedura di affidamento diretto dell’incarico è stata perfezionata, tramite piattaforma Intercent-ER"

“Partecipazione è, oggi, una delle parole più abusate in politica e tra le meno concretizzate. La partecipazione alle scelte pubbliche, a nostro avviso, non si fa per legge o per atto amministrativo, ma nei fatti. Al contrario, sia i processi partecipativi, come declinati dalla norma, sia le regole che li articolano sembrano per lo più nebulose e astratte. Aria fritta, insomma. L’obiettivo, in realtà, è far credere ai cittadini di poter incidere sulle scelte pubbliche, quando, al contrario, nella maggioranza dei casi, la strada è già tracciata e tutt’altro che partecipata. Sembra questo il caso della nuova pensata dell’amministrazione Lattuca, che, in solitaria, ha stabilito di avviare un ‘processo partecipativo incentrato in particolare al centro storico di Cesena’, per supportare il quale ha affidato un incarico da 17.500 euro a un’associazione di Castel Guelfo, nel bolognese”. Lo affermano in una nota i consiglieri del Gruppo della Lega.

“Dalla delibera dirigenziale con cui si attribuisce l’incarico, certamente espressa nei termini di legge, emerge che la procedura di affidamento diretto dell’incarico è stata perfezionata, tramite piattaforma Intercent-ER, con una lettera di invito datata 13 luglio 2020, dove si indicava come termine per la presentazione dell’offerta il successivo 23 luglio. Solo una, a quanto sembra, l’offerta pervenuta. Avvolti nel mistero i termini e gli obiettivi del progetto partecipativo, i soggetti che saranno chiamati a partecipare, l’attività che dovrà espletare l’associazione. Di qui, la presentazione di un’interrogazione urgente, dove chiediamo chiarimenti alla Giunta. Non bastano infatti le confuse dichiarazioni rilasciate dall’amministrazione il 12 luglio scorso, dove si parla di ‘piano strategico e partecipato’, di ‘governance partecipata’ e di una ‘struttura operativa (cabina di regia?)’. Ovvero, si parla del nulla. Di fallimentari cabine di regia ne abbiamo già avuto abbastanza, mentre i problemi del centro storico di Cesena, di cui si dibatte da oltre un decennio, sono arcinoti e ci sono associazioni, esponenti politici e professionisti locali che hanno già individuato soluzioni mai raccolte dalle varie Giunte comunali. Due le ipotesi su questa iniziativa: la prima, che la Giunta Lattuca non sappia che pesci pigliare e prenda tempo trincerandosi dietro il ‘processo partecipativo’. La seconda, che abbia già un disegno predisposto che, tuttavia, non deve sembrare calato dall’alto ma avere il suggello della partecipazione. In ogni caso, una costosa (in tutti i sensi) presa in giro”.

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