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Insoluti, M5S: "Dal Comune prime ammissioni della necessità urgente di intervenire"

Il consigliere comunale Capponcini: "Abbiamo avuto riconferme sull’entità non indifferente degli insoluti"

Claudio Capponcini, consigliere del Movimento 5 Stelle, riporta al centro dell'attenzione il tema degli insoluti del Comune: "L’ultimo consiglio comunale del 25 luglio scorso - dichiara - ha visto la prima interpellanza della nuova sindacatura sul tema degli insoluti, col nuovo assessore al bilancio e il medesimo dirigente di contabilità. Nonostante il nuovo sindaco abbia affrontato il tema in campagna elettorale come fake news, i suoi omologhi di Riccione e Cesenatico hanno suggerito più cautela".

Sottolinea Capponcini: "Abbiamo avuto riconferme sull’entità non indifferente degli insoluti da un lato, e dall’altro abbiamo avuto le prime timide ammissioni della necessità urgente di intervenire, come il M5S ha pervicacemente sostenuto da anni a questa parte, in particolar modo nell’ultimo anno. E’ musica per noi ascoltare l’assessore condividere con noi la necessità di mettere in sicurezza l’accertamento dell’insoluto, quella fase che deve essere espletata nel volgere di pochi mesi, anziché in anni (come ora succede), col rischio di lasciarlo andare in prescrizione allo scadere dei 5 anni previsti dalla legge".

Capponcini apprezza "l’affermazione di dotare l’amministrazione di una apposita procedura informatica per monitorare il processo degli insoluti, che per la cronaca il settore privato (che cura attentamente i suoi crediti), utilizza da decenni" ma anche che "serve ricercare sul mercato una diversa società di riscossione dei ruoli passati in procedura coattiva (come noi da tempo avevamo proposto), perché spendere poco per avere bassi tassi di incasso serve al buon vivere amministrativo, non certo a curare i bilanci".

"C’è ancora tanto da fare, - prosegue il consigliere del M5S - tante le cose da noi indicate e ancora aperte, ad iniziare dalla modifica di quel regolamento di contabilità dove è prevista una sola rilevazione annuale degli insoluti, che invece deve essere almeno trimestrale, se vuole essere efficace, con dettaglio statistico di chi e perché non paga; e devono essere inseriti obiettivi di qualità nella gestione degli incassi e degli insoluti".

"Di più, gli insoluti devono divenire oggetto della politica di governo, non lasciati a mero aspetto amministrativo contabile. Per questo gli ultimi dati forniti in merito non vanno nella direzione giusta, la ripartizione avviene per titolo di bilancio e non per natura. Difatti al governo politico, ai consiglieri, interessa conoscere da dove nascono gli insoluti, se dal codice della strada, dalla Tari, dall’Imu, dalle rette e mense di asili e materne, dalle locazioni".  "Tocca al governo politico - conclude - poi intervenire su eventuali aree di elusione o aree di debolezza sociale".

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