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Bilancio comunale

Insoluti, circa 35 milioni di euro non riscossi: "Chi fa il furbo non deve pesare sui cittadini onesti"

Per i pentastellati si tratta di un tema "tutt’altro che secondario, che riguarda somme di denaro che il comune non riesce a riscuotere (ad oggi circa 35 milioni di euro su un bilancio di circa 105)"

Il Movimento 5 Stelle di Cesena ha presentato per tutti i cittadini un’interpellanza sul tema insoluti (crediti del comune non riscossi) durante il consiglio comunale del 28 aprile. Per i pentastellati si tratta di un tema "tutt’altro che secondario, che riguarda somme di denaro che il comune non riesce a riscuotere (ad oggi circa 35 milioni di euro su un bilancio di circa 105) e questo preclude l’utilizzo di una parte del bilancio per azioni necessarie (strade, scuole ed altro). L’assessore al bilancio del comune di Cesena, Camillo Acerbi, ha dimostrato da sempre disponibilità sul tema a differenza di chi prima di lui, ma anche nell’ultima campagna elettorale, etichettava l’argomento come fake o polemica strumentale".

"Acerbi è andato oltre alle parole, seguendo parte delle nostre indicazioni, dimostrando serietà e obiettività, e mettendo il suo sapere ha fatto mosse concrete - proseguono i pentastellati -. IIl 28 aprile durante il consiglio comunale ha esordito rallegrandosi del fatto che ci sia una forza politica (M5S) che mantiene i riflettori puntati su un tema così impattante sulle finanze  del comune e riaffermando la bontà della nostra mozione del 2019 che prevede aggiornamenti periodici sull’andamento della situazione e dei risultati ottenuti. Nello specifico l’assessore ha informato il consiglio che per la particolare situazione Covid e per le conseguenti disposizioni nazionali, molte azioni di riscossione non sono riuscite ad entrare nella fase attuativa. Ciò nonostante il nuovo modo di affrontare l’argomento ha dato vita a strumenti che hanno già ottenuto ottimi segnali e non tarderanno a dare buoni frutti;  su tutti a nostro avviso l’istituzione di un ufficio unico per le riscossioni con dotazione di personale dedicato che già incrementando di molto l’invio delle lettere di segnalazione (sollecito bonario) ha ottenuto risposte positive fino al 40% in più della situazione precedente. inoltre; la predisposizione di un regolamento generale unico delle entrate e riscossioni, il recepimento degli accertamenti esecutivi per accelerare i tempi di recupero del credito tramite la legge del 2020 e la gara per un nuovo ente riscossore aggiudicata a metà aprile 2022 con un business plan che prevede oltre il doppio delle riscossioni fin qui ottenute fa intravedere un futuro più roseo".

Le principali voci all’interno del capitolo insoluti sono codice della strada (multe stradali) 14,6 milioni euro; Tari, 6 milioni; e Imu, 2,3 milioni - proseguono dal Movimento 5 Stelle -. Si tratta di odati cumulativi che quindi comprendono un arco di tempo che in alcuni casi arriva a 10 anni, testimonianza della allora colpevole scarsa attenzione che si dava all’argomento. I numeri sono ancora atroci se pur “in linea nazionale”, ma da questo nuovo gestore ci si aspetta molto e quindi si potrebbe andare clamorosamente in positivo (cioè rapporto insoluto/riscosso maggiore di 1) lo speriamo davvero;  bisogna riconoscere che l’impegno stavolta c’è e i risultati già si vedono.  Questo a conferma del fatto che abbiamo ragione di pensare che l’argomento vada affrontato senza superficialità (non basta affermare di essere “in linea con la media nazionale”) ma serve l’attenzione di chi vuole migliorare senza accanirsi contro nessuno distinguendo le diverse situazioni con la giusta sensibilità, mostrando la capacità di muoversi senza aspettare indicazioni o interventi sovracomunali (come spesso avviene nella nostra realtà). Perchè c’è chi non paga perché in difficoltà e deve essere aiutato, ma c’è chi non paga perché dimentica o pensa d’essere più furbo e questi non devono finire col pesare sulle spalle dei cittadini onesti".
 

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