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Angeli (Pli) all'attacco: "L'Imu? Aumenti ingiustificati"

L'affondo: "Forse l'amministrazione vuole creare un tesoretto da spendere in modo più o meno clientelare l'anno prossimo?"

Le prime reazioni politiche alle aliquote Imu scelte dall'amministrazione arrivano dai banchi del Pli con una nota di Stefano Angeli. “Nelle settimane scorse sia noi che altre forze politiche ed associazioni di categoria avevano chiesto all’amministrazione comunale di rivedere i suoi indirizzi sull’applicazione dell’Imu alle attività produttive, apprendiamo oggi di non essere stati minimamente ascoltati”.

“L’applicazione – prosegue - dell’aliquota massima consentita del 10,6 per mille alle attività produttive è, a nostro avviso, una scelta fortemente depressiva che colpisce chi ha in questo difficile periodo il compito arduo di rilanciare l’economia. Una scelta purtroppo comune ad altre amministrazioni locali del comprensorio, anche di colore opposto. Il tessuto economico locale, fatto per lo più di piccole imprese e di commercio, ne sarà inevitabilmente danneggiato in modo grave”.

“Non vogliamo pensare che il Pd ed il suo sindaco abbiano deciso di calcare la mano sulle imprese non considerandole come proprio elettorato di riferimento, sarebbe un comportamento miope e dannoso per tutta l’economia cittadina e per la vita di tutti. Riteniamo inoltre che tali eccessivi aumenti di tassazione non siano affatto giustificati, nemmeno dall’emergenza neve, che oltre tutto si esaurirà quest’ anno, mentre l’Imu resterà anche negli anni prossimi”.

“Riteniamo poi – affonda Angeli - vi siano nel bilancio comunale molti altri settori su cui intervenire soprattutto per ridurre spese non necessarie. Molto ampio è ancora il campo nelle partecipazioni azionarie del comune in società non vitali su cui operare risparmi. La reintroduzione della tassa sulle abitazioni principali inoltre porta già al comune un incremento di introiti sensibilmente superiore a quello dello scorso anno ed un accanimento simile sugli immobili delle attività produttive non si spiega in alcun modo, se non col fatto che l’amministrazione voglia crearsi un tesoretto da spendere in modo più o meno clientelare l’anno prossimo, l’anno precedente le elezioni amministrative”.

“Se così fosse – conclude - i conti sarebbero comunque sbagliati perché difficilmente si potrà ottenere consenso dal mettere in ginocchio l’economia locale, e ciò nonostante i sondaggi bulgari recentemente pubblicizzati. Confidiamo che anche nella maggioranza che sostiene Lucchi vi siano componenti ragionevoli che spingano per una correzione di questo clamoroso errore di prospettiva”.

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