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"Il Parco Ippodromo per due terzi non esiste"

La denuncia di Stefano Angeli, segretario provinciale del Pli, che chiede al Comune "di delocalizzare le edificazioni previste in altra area al di fuori dei confini del parco" e completare in fretta i lavori

Il Parco Ippodromo è tornato sotto i riflettori delle cronache per le opposizioni, giunte fino al blog di Beppe Grillo, alla realizzazione di edifici entro il perimetro stesso del parco. Quello che il PLI vorrebbe far notare però è come dopo 12 anni dalla definitiva deliberazione del progetto il parco solo per una minima parte si possa dire effettivamente realizzato. Visitando il parco infatti è facile notare come solo il primo lotto, il più piccolo per estensione, abbia effettivamente l’aspetto di un parco, con vialetti, alberature, attrezzature ed illuminazione pubblica.  

Il secondo lotto non è altro che un vasto prato spoglio su cui campeggia il nuovo chiosco-pizzeria recentemente realizzato e che, a quanto ci risulta, non era previsto nel progetto originario del parco. Il terzo lotto poi è totalmente assente, ancora oggi ridotto ad un cantiere con macerie sparse e cumuli di terra. Da quel che risulta poi guardando il rendering del progetto, esposto ai bordi del parco stesso, nessuna delle edificazioni previste oggi erano indicate nel progetto, o almeno esse non erano state evidentemente palesate al pubblico. Per molti anni, da consigliere comunale, insistetti personalmente perché i fondi messi a bilancio per la realizzazione del parco non venissero regolarmente fatti slittare di anno in anno e purtroppo noto come la nuova amministrazione in carica non abbia fatto, in questi ultimi tre anni, alcun progresso rispetto alla precedente, se appunto si esclude il grande chiosco.

C’è da chiedersi quindi quali altre strade abbiano preso i finanziamenti messi più volte a bilancio negli anni scorsi per il completamento di quest’opera. Sulla questione edificatoria è necessario conoscere gli accordi tra privati e comune di Cesena. Se non ricordo male, essendo passati appunto 12 anni, mi pare che vi fosse infatti un accordo tra comune e privati per l’acquisizione di una parte dell’area, allora privata, in cambio di capacità edificatoria. Se così fosse non credo si possa danneggiare oggi dei privati che hanno diritti acquisiti, ma è altrettanto illogico costruire edifici e strade dentro all’area dell’unico parco di dimensioni apprezzabili di Cesena.

Il PLI chiede quindi all’ amministrazione di trovare una soluzione alternativa, che consenta di delocalizzare le edificazioni previste in altra area al di fuori dei confini del parco. Chiederemmo altresì che i lavori di completamento dei due lotti ancora incompleti di quest’area verde siano finalmente portati a termine per dare ai cesenati la possibilità di fruire di un vero parco degno di questo nome.

Stefano Angeli, segretario provinciale del Partito Liberale Italiano.

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