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Il caso Sea Watch arriva a Cesena, la Cgil: "Non si punisce chi salva vite umane"

La Cgil ha espresso "piena solidarietà" al comandante di nave Sea Watch 3, Carola Rackete, ed al suo equipaggio

L’ assemblea Generale della Cgil Territoriale di Cesena, riunitasi giovedì nella sede di via Plauto 90, ha espresso "piena solidarietà" al comandante di nave Sea Watch 3, Carola Rackete, ed al suo equipaggio, per la decisione di portare al sicuro a Lampedusa i naufraghi che la nave aveva recuperato in mare più di due settimane fa. "Stupisce il cinismo di chi non rinuncia a fare continua campagna elettorale sulla pelle delle persone più deboli - evidenzia il sindaco -. Stupisce la indifferenza e la mancanza di umanità che traspare dalle parole e dagli atti di chi ha massime responsabilità di governo nel nostro Paese".

IL CASO SEA WATCH: L'APPROFONDIMENTO DI TODAY

"La Cgil, viene ricordato, "da sempre è organizzazione di solidarietà e di tutela dei più deboli, senza distinguere tra fedi religiose o colori della pelle.  I 42 naufraghi ancora a bordo della Sea Watch3, appena fuori del porto di Lampedusa, devono potere sbarcare ed essere adeguatamente curati ed  assistiti, in attesa che si assumano decisioni sul loro stato di rifugiati". Per la Cgil "le uniche differenze, le uniche discriminazioni possibili sono l’ antifascismo, l’ anti-razzismo,  il rispetto della Costituzione antifascista nata dalla Resistenza".

"La comandante della Sea Watch ha dimostrato il coraggio e la determinazione di chi è nel giusto, di chi porta aiuto disinteressato e salva vite umane", conclude l'assemblea Generale della Cgil di Cesena, che esprime a Rackete "tutto l’affetto e la solidarietà della Cgil di Cesena, ed auspica che il suo gesto coraggioso non venga sanzionato. Non si punisce chi salva vite umane".
 

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