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Il caso del matrimonio 'no vax' in Municipio arriva in consiglio comunale: "Istituzioni arrendevoli"

Interrogazione della lista civica Cambiamo: "L’amministrazione comunale di Cesena chiede ai privati di rispettare rigorosamente i protocolli e poi in Municipio tollera certi atteggiamenti provocatori”

Non si spegna il caso del matrimonio 'no vax' celebrato in Comune a Cesena. Arriva un’interrogazione sull’applicazione delle normative Covid nel palazzo comunale di Cesena. A presentarla -  dopo il cosidetto matrimonio ‘no vax’ celebrato lo scorso 11 settembre in Municipio dove i novelli sposi si sono presentati senza mascherina - è il gruppo consiliare della Lista Civica Cambiamo che, sull’argomento, formula alcune considerazioni e rivolge all’amministrazione dieci domande. 

“Sono numerosi i cittadini che ci hanno chiesto delucidazioni in merito - spiega Cambiamo - del resto, anche se si può comprendere (ma non giustificare) l’imbarazzo del consigliere Luca Magnani chiamato a gestire, da solo, una situazione obiettivamente complicata, non è passata inosservata nell’opinione pubblica l’inerme arrendevolezza con cui le istituzioni hanno ceduto di fronte a comportamenti così platealmente provocatori. L’idea, infatti, è che il Comune si sia fatto trovare clamorosamente impreparato, come se bastasse un po’ di spavalda ostinazione per eludere protocolli che, invece, soprattutto in certi luoghi, non dovrebbero consentire deroghe né eccezioni. E non si può neppure ignorare come le istituzioni pretendano che all’interno delle attività lavorative i privati investano tempo e risorse proprie per verifiche sempre più accurate, come sull’obbligo del Green Pass e poi, nella sede di quelle stesse istituzioni, i controlli anti-Covid vengano disattesi con così tanta facilità”. 

“L’episodio - si legge nell’interrogazione - anche per il profilo provocatorio, ha suscitato l’attenzione dei media che hanno richiesto chiarimenti al sindaco circa l’avvenuta dinamica. A tal riguardo, tra i vari quesiti chiediamo quali siano le norme di contenimento del Covid-19 che regolano l’accesso di personale e cittadini nel Palazzo comunale; quale regolamento interno in materia di contenimento da Covid-19 regoli lo svolgimento dei riti civili nel Palazzo Comunale; se e quali verifiche siano state fatte nei confronti degli sposi e dei presenti in merito all’esenzione dell’uso della mascherina; a chi spetta la vigilanza del rispetto delle misure per il contenimento del Covid-19 all’interno del Palazzo comunale”.

Cambiamo infine sottolinea come “quelle magliette indossate dai futuri sposi abbiano dimostrato una manifesta arroganza nel luogo simbolo delle istituzioni”. 

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