"Ha solo difeso lo Stato di diritto nell'Ue", Sandro Gozi insultato dal deputato bulgaro: caos nell'Europarlamento
L'europarlamentare cesenate (è nato a Sogliano al Rubicone) è stato al centro di una bagarre nel Parlamento europeo, riportata dai quotidiani nazionali
"Solo perchè ha difeso lo Stato di Diritto nell'Ue, Sandro Gozi e' stato insultato dall'eurodeputato Angel Dzhambazki, che ha lasciato l'emiciclo facendo uno scandaloso saluto nazista. Hai tutto il nostro sostegno, Sandro. Chiediamo alla presidente del Parlamento europeo Metsola di agire”. E' la presa di posizione del gruppo di Sandro Gozi, Renew Europe, la lista promossa dal presidente francese Macron. L'eurodeputato cesenate (è nato a Sogliano al Rubicone) è stato al centro di una bagarre nel Parlamento europeo, riportata da tutti i quotidiani nazionali.
A scatenare un putiferio è stato Angel Dzhambazki, deputato del Movimento nazionale bulgaro. Il politico di estrema destra ha insultato in aula Sandro Gozi e ha lasciato l'emiciclo facendo quello che appare come un saluto romano. Gli altri parlamentari, dei diversi schieramenti politici, hanno reagito con sdegno al suo gesto dichiarandolo "inaccettabile".La presidente Roberta Metsola si è detta pronta a sanzionarlo. Ma l'europarlamentare bulgaro si è difeso dicendo che si è trattato "solo di un malinteso".
L'episodio è avvenuto durante il dibattito alla Plenaria di Strasburgo sullo Stato di Diritto di mercoledì sera. Poche ore prima, la Corte di giustizia dell'Ue aveva pubblicato la sentenza con cui aveva respinto il ricorso di Polonia e Ungheria contro il meccanismo, proposto dallo stesso Parlamento europeo, volto a tagliare i fondi Ue a chi viola gli standard su giustizia e libertà civili dell'Ue.
Durante il suo intervento Dzhambazki, membro del gruppo conservatore Ecr, lo stesso in cui siedono i deputati di Fratelli d'Italia, ha prima insultato Gozi, che siede nei banchi dei liberali di Renew, per le sue parole sulla situazione a Varsavia e Budapest, e poi, brandendo il testo della sentenza della Corte, ha detto che essa non ha "nulla a che fare con la legge e lo stato di diritto", ma piuttosto con "l'odio per gli Stati nazionali". Il deputato ha concluso l'intervento inneggiando al leader ungherese Orban. Subito dopo, ha abbandonato l’Aula e mentre saliva le scale si è voltato e ha fatto quello che è sembrato un saluto romano. Accuse rispedite poi al mittente: "Si è trattato di un semplice saluto. Mi scuso se il mio gesto innocente (da intendersi come gesto di scuse) ha insultato qualcuno".