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Guardia medica ad Alfero, "valutiamo proposta Ausl"

“L’eventuale soppressione della guardia medica di Alfero determinerebbe certamente un grave pregiudizio per i cittadini della zona soprattutto nei periodi invernali caratterizzati – negli ultimi anni –da copiose nevicate”

La soppressione del punto di guardia medica prefestiva, festiva e notturna (PFN) di Alfero preoccupa la consigliera provinciale del PdL Isabella Castagnoli e il capogruppo del PdL Stefano Gagliardi, che in un’interrogazione rilevano che “l’azienda USL sosterrebbe che l’eventuale soppressione di questa sede non comprometterebbe assolutamente la copertura del servizio di Guardia Medica PFN, in quanto le chiamate provenienti dai cittadini di quel territorio verrebbero coperte dai medici dei Punti Guardia PFN di Mercato Saraceno e San Piero in Bagno”.

Invece, per i due consiglieri “l’eventuale soppressione della guardia medica di Alfero determinerebbe certamente un grave pregiudizio per i cittadini della zona soprattutto nei periodi invernali caratterizzati – negli ultimi anni –da copiose nevicate”. Per questo viene richiesto di “intervenire presso l’Asl di Cesena affinché venga riconsiderata la soppressione del servizio di guardia medica PFN di Alfero”.

In una seconda interrogazione, sullo stesso argomento, la capogruppo dell’Udc Maria Grazia Bartolomei, rileva che “l’Ausl di Cesena nell’ambito di un piano di riorganizzazione prevede di sopprimere il servizio di guardia medica sia a Sogliano al Rubicone, sia ad Alfero, adducendo il basso numero di prestazioni erogate, senza considerare adeguatamente l’importanza dei servizi sanitari forniti a popolazioni composte in misura superiore della media da anziani, ma anche da bambini, che vivono in territori montani vasti e faticosamente percorribili, soprattutto in inverno”.

Anche in questo caso si richiede che quali sono gli intendimenti della direzione dell’Ausl cesenate, alla luce delle legittime istanze e rimostranze dei cittadini, a salvaguardia di uno degli ultimi servizi rimasti in aree disagiate e montane, a rischio di abbandono; quali sono i risparmi di risorse che si conseguirebbero con le soppressioni in oggetto e se gli stessi non sarebbero più correttamente conseguibili con tagli alle spese per la burocrazia e qual è l’indirizzo espresso dall’Amministrazione provinciale in sede di Conferenza territoriale sociosanitaria”.

Risponde il vicepresidente Guglielmo Russo: “Come Provincia stiamo già intervenendo in sede di Conferenza socio-sanitaria. L’Ausl sta rivisitando tutta l’assistenza riconducendo i costi dell’assistenza alla media regionale, questo per volontà della Regione. Lo scopo della guardia medica non è quella ambulatoriale, ma di assistenza telefonica o di emergenze. Attualmente ci sono punti di assistenza con carichi variabili di contatti per turno, dove i numeri minori sono gli 1,8 contatti ad Alfero e 2 a Sogliano. In media una prestazione costa 100,2 euro pro capite a Cesena, 85 euro in area vasta, 89 euro in regione. La Regione chiede quindi di ridurre la forbice della differenza. Nel riordino si ridistribuisce il carico medio di telefonate per turno e si individuano come punti di assistenza Mercato Saraceno, San Piero in Bagno, Savignano, Cesenatico, Gambettola e due a Cesena. Questa è la proposta dell’Ausl, siamo per discuterla”.
 

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