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I Giovani Socialisti: "I terroristi vogliono destabilizzare la nostra democrazia"

Domenica scorsa i giovani socialisti di Cesena si sono dati appuntamento per argomentare del fenomeno dell'immigrazione e del terrorismo. Ad aprire il dibattito Francesca Rossi, dei Giovani Federalisti Europei

Domenica scorsa i giovani socialisti di Cesena si sono dati appuntamento per argomentare del fenomeno dell'immigrazione e del terrorismo. Ad aprire il dibattito Francesca Rossi, dei Giovani Federalisti Europei. "Obiettivo di questo incontro, e di quelli che faremo in futuro, è stato quello di portare avanti, seppur nel nostro piccolo, ciò su cui la nostra democrazia si basa, e ciò che mirano a distruggere i terroristi: il dibattito razionale", ha affermato il segretario regionale dei giovani socialisti, Enrico Maria Pedrelli.

"Per i terroristi distruggere il nostro modello di società tramite la tecnica del terrore è fondamentale - ha aggiunto -. il fatto che ci vogliano far credere di poterci attaccare in qualsiasi momento e in qualsiasi posto mira a far sì che venga meno in ognuno di noi quella "sensazione" così importante per la quale ci affidiamo al potere di uno stato: la sicurezza. Questo serve a renderci terrorizzati e isterici nel momento in cui dobbiamo trovare le giuste soluzioni a questi gravi problemi. Il risultato é la fine del dibattito pubblico razionale, che rappresenta l'unica premessa, in un sistema democratico, con la quale quale si possono creare soluzioni valide e che possano riflettere il bene comune".

"Il resto delle persone si estranea, sperando che lo stato possa funzionare da solo e risolvere la crisi. Ma se in uno stato democratico le persone non prendono parte alle decisioni politiche, questo stato diventa illegittimo, perché è sulla sovranità popolare che esso si fonda - ha proseguito Pedrelli -. Lo stato sarà quindi solo e delegittimato, in una società divisa, dove le minoranze mussulmane vengono messe all'angolo perchè rappresentano la minaccia che ciecamente ci impone la paura: non potrà nascere niente di buono da una situazione simile".

"La soluzione è quindi mantenere viva la lucidità necessaria con cui si affrontano i problemi e rimanere uniti, cercando soprattutto di parlare ai giovani e alle minoranze mussulmane, affinché tutti prendano parte al sistema di valori, di diritti e di doveri, su cui si fonda la nostra democrazia", ha concluso.

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