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Giorno della Memoria, Celletti (Lega): "Oltre alle celebrazioni riflettere sull'unicità dell'antisemitismo"

"I reati antisemiti sono aumentati in Germania, in Francia e nel nord Europa. Non dimentichiamo gli attentati a luoghi dell’ebraismo, le uccisioni e le sevizie subite da francesi di religione ebraica"

“Sono stata presente da quanto è stato istituito il Giorno della Memoria alle manifestazioni organizzate a Cesena. Una presenza convinta anche per l’interesse che nutro da anni per la storia e la cultura ebraiche e come esponente dell’Associazione di Amicizia Italia-Israele. L’esperienza mi porta a concordare con chi mette in guardia da una strisciante banalizzazione della Memoria, anche nel maldestro tentativo di assimilare quanto accaduto (e che tuttora accade) al popolo ebraico ad altre situazioni. Così in una nota Antonella Celletti, consigliera comunale della Lega.

"La Shoah è un unicum rispetto a altre enormi tragedie umane: un nefasto capitolo di una storia lunga 1.700 anni di pregiudizi antiebraici, che hanno di volta in volta avuto matrici e fattori diversi e non solo la barbarie del nazismo e dei regimi ad esso subalterni. Alle manifestazioni celebrative, che non devono rischiare di scadere nella retorica ripetitiva, si devono accostare riflessioni sul male oscuro dell’antisemitismo che ci accompagna da secoli e non riguarda solo l’avvento dell’ideologia nazista. L’odio antisemita è tuttora più vivo che mai, anche nell’Europa del politicamente corretto e dei diritti umani. C’è un virulento odio antiebraico in rete, ma anche per le strade e nelle scuole".

"I reati antisemiti sono aumentati in Germania, in Francia e nel nord Europa. Non dimentichiamo gli attentati a luoghi dell’ebraismo, le uccisioni e le sevizie subite da francesi di religione ebraica. E sempre più spesso a monte di questi episodi e di questa intolleranza non ci sono solo ideologie neo-naziste, ma l’islamismo fondamentalista e ambienti della sinistra, tutti collegati a teorie negazioniste e a movimenti di estremisti antisemiti. Sbaglia, a mio avviso, chi non prende coscienza non solo dell’unicità dell’antisemitismo, ma anche di tutte le matrici (razziale, religiosa, culturale e socio-politica) che nei secoli l’hanno caratterizzato. Sono in perfetta sintonia con chi ha detto che ‘l’antisemitismo, nella storia del mondo occidentale, è una cartina al tornasole della decadenza della società e ne prefigura il crollo e che chiunque abbia a cuore la società in cui vive dovrebbe proprio per questo combatterlo’. Una riflessione, questa, che dovrebbe sconsigliare qualsiasi azzardata strumentalizzazione politica della Memoria che ne travisasse il senso originario”.

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